dal Mattino di Padova. Primi spiragli d’intesa sul versante della riforma sanitaria dopo settimane all’insegna dello scontro, tra l’ostruzionismo dell’opposizione (oltre mille gli emendamenti presentati) e il “muro” eretto dalla maggioranza intorno al progetto di legge di Luca Zaia. Dopo gli incontri tra i capigruppo, ieri un colloquio (a porte sigillate) tra il governatore leghista e Alessandra Moretti, ha sancito il disgelo. «Abbiamo chiesto alcune modifiche significative», riferisce la speaker del Pd «dal ruolo protagonista del comitato dei direttori delle Ulss e delle conferenze dei sindaci, che è necessario per compensare i poteri dell’Azienda Zero, alla garanzia di un potenziamento della medicina del territorio e degli ospedali di comunità a fronte della riduzione del numero delle Ulss, che condividiamo. Zaia ha manifestato disponibilità, a condizione, sono parole sue, che i capisaldi della riforma siano salvaguardati. Credo ci sia la possibilità di superare l’impasse.
“Ora attendiamo una risposta formale della maggioranza alle proposte dei gruppi di opposizione, poi valuteremo insieme. Il nostro obiettivo è migliorare la riforma non certo paralizzare l’aula».
Prudente l’esperto dem in materia sanitaria, Claudio Sinigaglia: “Un incontro positivo, ma ancora non basta”. Commenta così il consigliere il vertice con la maggioranza, con quest’ultima che ha presentato le risposte alle richieste avanzate dall’opposizione sull’Azienda Zero la scorsa settimana. “Siamo soddisfatti dello stralcio dal Pdl 23 dei progetti di finanza e della rinuncia alla proposta del commissariamento iniziale dell’Azienda Zero, però c’è ancora molta strada da fare – aggiunge Sinigaglia – Sugli altri emendamenti, infatti, non c’è niente ‘nero su bianco’: abbiamo avuto soltanto una risposta verbale sulle funzioni dell’area sociosanitaria, sul comitato dei direttori, sulla gestione della spesa accentrata e sul tavolo tecnico per definire con chiarezza le funzioni operative dell’Azienda Zero. È indubbiamente un passo in avanti, ma manca ancora il ‘vedo’, un testo scritto che ci consenta di misurare la credibilità delle proposte della maggioranza. Attendiamo domani per avere risposte concrete”.
Scettici, al momento, i consiglieri tosiani: «Non bastano ritocchi secondari nè tantomeno dichiarazioni generiche di disponibilità», affermano Maurizio Conte, Andrea Bassi e Giovanna Negro «per noi ci sono due punti non negoziabili: è inaccettabile che le Ulss diventino 9 in virtù dei regali elettorali della Lega a Bassano e al Veneto Orientale; o 7, una per provincia, oppure 12, così da assegnarne due alle cinque province più popolose. E poi gli ospedali: vogliamo la garanzia che nessun presidio veneto sia chiuso di qui al 2020 e per farlo occorre “cristallizzare” le schede ospedaliere, cosi da impedire lo smantellamento di reparti». Si vedrà.
Nel frattempo il capogruppo leghista Nicola Finco lavora all’aggiornamento della proposta, la cui presentazione è attesa in giornata.
LEGA E PD VERSO L’ACCORDO SU QUASI TUTTE LE RICHIESTE DI MODIFICA SULL’AZIENDA ZERO
Dal Gazzettino. I suoi, sentendola annunciare ai giornalisti che sull’Azienda Zero «si sta arrivando a una intesa» e che «la minoranza è compatta», avevano storto il naso: l’impressione, in casa del Pd, era che la loro capogruppo Alessandra Moretti avesse esagerato nell’ottimismo. Eppure, l’anticipazione di Moretti avrebbe trovato, di lì a cinque ore, conferma: la maggioranza ha detto sì a quasi tutto. Chiarire ruolo e compiti dell’Azienda Zero? Vabbè, discutiamone. Il Comitato dei direttori delle Ulss? Ok, facciamolo. Mantenere il servizio ispettivo in capo alla giunta? Certo. Togliere il commissariamento iniziale dell’Azienda Zero per nominare subito il direttore? Accolto. Togliere all’Azienda Zero la competenza dei project financing? E togliamola. Solo su un punto – la Gsa, Gestione sanitaria accentrata – i capigruppo della Lega, Nicola Finco, e della Lista Zaia, Silvia Rizzotto, hanno detto no: non ci sarà il parere della commissione sulle direttive impartite dalla giunta.
Dunque, chi ha ceduto di più? Il Pd che ha voluto il non contingentamento dei tempi e ha tenuto inchiodato il consiglio per nove sedute, ma alla fine ha accettato l’Azienda Zero? O la Lega che ha accolto quasi tutte le modifiche? O forse ha ragione chi sostiene che ormai il progetto di legge 23 è “orfano”, visto che dal testo iniziale di Zaia c’è stata un primo stravolgimento con l’emendamento di maggioranza che ha depotenziato l’Azienda Zero mantenendo anche l’Area sociale e sanità e adesso per far cessare l’ostruzionismo dell’opposizione si è ulteriormente svuotato questo contenitore?
La mediazione, se sarà, consentirà comunque alle parti di cantar vittoria: Zaia porterà a casa Azienda Zero e riduzione delle Ulss (indipendentemente da quante saranno), il Pd in particolare vanterà di aver migliorato la riforma. Nel gioco delle trattative, va registrato l’incontro “collaborativo” di ieri mattina a Palazzo Balbi «su vari temi» tra Zaia e Moretti. Ma è ancora presto per dire che la partita è chiusa.
«Bene lo stralcio dei project e la rinuncia al commissariamento iniziale, ma ancora non basta», dice Claudio Sinigaglia, Pd. Solo che ora sono i tosiani ad alzare il tiro, anticipando la battaglia sulla riduzione delle Ulss: «O una per provincia o due dappertutto, non esiste che il raddoppio sia solo per Venezia e Vicenza», dice Andrea Bassi. Ieri, compiici riunioni di maggioranza con l’assessore Coletto e il big manager Mantoan, e poi tra maggioranza e opposizione, il consiglio è iniziato alle 15.50 e alle 17.15 era già finito. Oggi probabilissimo identico copione, visto che la maggioranza consegnerà per iscritto le modifiche chieste da Pd & C.
AZIENDA ZERO, INTESA RAGGIUNTA: PIÙ POTERI AI DG E NIENTE PROJECT
Dal Corriere del Veneto. Azienda Zero, intesa raggiunta. Ora si tratta di tradurla nel voto dell’aula ma dopo l’incontro di ieri pomeriggio tra i capigruppo di maggioranza e opposizione pare rasserenarsi il cielo sopra Palazzo Ferro Fini. La giornata, decisiva ai fini dell’approvazione della riforma che rivoluzionerà la governance della sanità, è iniziata di buon mattino, con una girandola di incontri a Palazzo Balbi tra il governatore Luca Zaia, i capigruppo di Lega e Lista Zaia Nicola Finco e Silvia Rizzotto (accompagnati dal presidente del consiglio Roberto Ciambetti e dal segretario della Sanità Domenico Mantoan) e tra lo stesso Zaia e la capogruppo del Pd Alessandra Moretti. Il governatore, poco dopo, davanti ai giornalisti, già mostrava segni d’ottimismo: «Maggioranza e opposizione stanno facendo un buon lavoro, siamo pronti a migliorare il testo anche se ovviamente l’ossatura della legge resterà invariata». L’Azienda Zero, dunque, non sarà stralciata ma Lega e Lista Zaia hanno acconsentito a concessioni importanti, dalla creazione del «comitato dei direttori generali» in seno all’Azienda Zero, una sorta di contropotere rispetto al segretario regionale, alla salvaguardia della Direzione del Sociale e delle conferenze dei sindaci, dall’eliminazione della competenza sui project, prima prevista sempre in capo alla nuova Azienda Zero (tema particolarmente caro ai Cinque Stelle) al mantenimento dei poteri ispettivi della giunta. «Non saranno accolte altre richieste, come le quote sanitarie delle Ipab o le nuove assunzioni, che non c’entrano con questa legge e non sono di nostra competenza – spiega Rizzotto – ma siamo pronti a collaborare e peraltro alcuni miglioramenti li abbiamo suggeriti noi per primi». «Siamo sulla strada giusta – chiosa Moretti – questo accordo dimostra che l’ostruzionismo non era fine a se stesso».
Le modifiche concordate verranno recepite questa mattina in un maxi emendamento, quindi il confronto continuerà sulla seconda colonna portante della riforma, la riduzione delle Usl, rispetto alla quale i «tosiani» si confermano agguerriti. L’obiettivo è sdoppiare l’Usl unica di Verona, creando una Usl del Garda.
20 luglio 2016