L’Efsa ha analizzato i più recenti dati epidemiologici sulla presenza del virus di Schmallenberg in Europa. Sino alla fine di aprile 2013, il virus, che colpisce i ruminanti domestici e selvatici, era stato segnalato nella maggior parte degli Stati membri dell’UE.
La presenza del virus è stata confermata in oltre 8 000 allevamenti da prove di laboratorio . I dati suggeriscono che il virus è circolato anche nei mesi invernali. Il virus di Schmallenberg è stato rilevato in bisonti, cervi, alci, alpaca, bufali, bovini, ovini e caprini.
Scarica “Schmallenberg” virus: analysis of the epidemiological data (May 2013)
Analisi dei dati epidemiologici (maggio 2013)
In seguito alla richiesta della Commissione europea all’EFSA di continuare a raccogliere dati e fornire aggiornamenti della situazione epidemiologica sul virus Schmallenberg (SBV) nell’UE, è stato aggiornato il rapporto pubblicato in precedenza sull’analisi del dati epidemiologici e la valutazione preliminare di impatto. L’analisi si propone di fornire una panoramica della situazione SBV (periodo di riferimento dal 1 ° agosto 2011 fino al 30 aprile 2013), insieme ad un aggiornamento degli allevamenti di recente colpiti.
La maggior parte dei paesi in Europa hanno segnalato casi SBV. Si può notare che in inverno 2012 e primavera 2013 la zona dove sono stati riportati casi si è ampliato. Da Nord del Regno Unito SBV si è esteso alla Scozia, e nelle regioni continentali come Norvegia, Finlandia e Svezia. SBV si è diffuso anche a nuove regioni dell’est europeo: Estonia, Lettonia, Ungheria, Slovenia e Croazia.
Bovini, ovini, caprini, alpaca, bisonti, bufali, cammelli, cavalli, lama, alci, daini caprioli e cervi rossi sono stati testati anche per la SBV. SBV è stato rilevato mediante RT-PCR.
Ne 2013 i9 casi acuti in animali adulti e i casi nei feti e nei neonati (non tutti confermati da test di laboratorio) sono ancora in fase di osservazione. Casi adulti acuti in Germania sono stati osservati in tutti i mesi da novembre 2012 a aprile 2013 suggerendo una circolazione del virus durante il periodo invernale. Casi AHS sono stati segnalati in zone nuove. In alcuni dei paesi precedentemente colpiti la zona colpita è ancora in espansione. Non ci sono prove evidenti per confutare l’ipotesi che l’infezione SBV produca un’immunità a lungo termine, ma la vigilanza per la prova del contrario è importante.
2012-2013 – SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA IN ITALIA (fonte: Centro studi malattie esotiche Izs Abruzzo e Molise)
2012
Il 16 febbraio 2012 è stata confermato in Italia il primo caso di Virus di Schmallenberg in un’azienda in Veneto in Provincia di Treviso: un feto caprino ritenuto che presentava malformazioni, edema sottocutaneo, scoliosi, artrogrifosi, anchilosi di alcune articolazioni degli arti.
Il feto è risultato positivo al test di Real Time RT-PCR per il Virus di Schmallenberg. Nell’azienda erano presenti anche 1 bovino maschio ed altre 5 capre che non avevano sintomatologia in atto e che hanno partorito capretti sani. Gli accertamenti diagnosti hanno permesso di escludere la viremia in tutto l’effettivo, ma il vitello, il capretto gemello del feto ritenuto e 3 capre del gregge sono risultate positive alle prove di Siero-neutralizzazione (SN) e di Immunofluorescenza Indiretta (IFI).
In un’altra azienda in Provincia di Treviso una bovina è risultata positiva alla prova di Siero-neutralizzazione. L’animale è stato testato in quanto madre di un feto deceduto a 24 ore dalla nascita, inviato al CESME per la ricerca del virus di Schmallenberg e risultato negativo alla prova della Real Time RT-PCR. Nel mese di aprile 2012, in un allevamento di bovine da latte in Provincia di Treviso, un bovino è risultato positivo alla prova della PCR per il virus di Schmallenberg. Si è trattato di un aborto a termine in cui non erano presenti malformazioni o lesioni anatomo-patologiche evidenti.
Nei mesi di novembre e dicembre 2012 la presenza del virus di Schmallenberg è stata confermata in Sardegna in 26 aziende nelle Province di Cagliari, Ogliastra, Sassari, Nuoro ed Olbia Tempio. Campioni di organi di feti ovini con malformazioni (artrogrifosi, brachignatia, torcicollo e scoliosi), sono stati inviati al CESME per la conferma diagnostica e sono risultati positivi alla prova in PCR per la ricerca del virus di Schmallenberg. Inoltre, negli stessi mesi 2 casi sono stati confermati in Piemonte nelle provincie di Torino e Cuneo
2013
Tra febbraio e marzo 2013 sono stati confermati 2 focolai in Sardegna nelle province di Cagliari e Nuoro in 2 nuove aziende. Da novembre 2012 a marzo 2013 il virus di Schmallenberg ha circolato in 85 aziende sarde. Anche in Piemonte sono stati confermati 4 focolai in 4 nuove aziende in provincia di Cuneo nei mesi di febbraio e aprile 2013.
L’Italia si aggiunge ai molti paesi europei che hanno confermato la presenza del virus nei loro territori.
Nel 2013 sono stati segnalati in Scozia e in Norvegia i primi casi clinici. In Scozia, nel mese di aprile, è stato confermato il primo caso clinico in un vitello nato con malformazioni nel Dumfriesshire. Anche per la Norvegia si tratta del primo caso: un vitello nato il 17 aprile con malformazioni è risultato positivo alla PCR.
La presenza del virus è stata confermata nei vettori del genere Culicoides in Italia, Belgio, Danimarca e Norvegia: 6 pool (Obsoletus complex) raccolti dal 6 settembre al 25 novembre 2011 in 3 aziende in Veneto e Friuli Venezia Giulia, 2 pool (rispettivamente C. obsoletus e C. dewulfi) catturati nei mesi di settembre ed ottobre 2011 in Belgio e in Culicoides catturati nel mese di ottobre in Danimarca. Questi risultati confermano il ruolo dei Culicoides nella trasmissione e diffusione della SBV
Fonte Efsa e Izs Abruzzo e Molise – 17 maggio 2013