Il Consiglio nazionale veneto riunito a Noventa Padovana Stamani blitz dei “ribelli”. Tosi fischiato, poi via con la “scorta”
PADOVA – In 150 hanno manifestato in silenzio, con cerotto alla bocca e la sciarpa verde con il simbolo del Carroccio al collo, il proprio dissenso, stamani, contro le “purghe” (dopo le contestazioni a Pontida) discusse stamani dal Consiglio nazionale veneto della Lega riunito a Noventa Padovana: alla fine sono 35 le espulsioni stabilite. All’uscita di Zaia spintoni e ceffoni tra i militanti e alcuni componenti del Consiglio nazionale veneto.
Le offese, poi i militanti sono passati alle mani. Offese a Flavio Tosi ma anche a Leonardo Muraro e agli assessori veneti Daniele Stival e Marino Finozzi. Hanno imputato loro di aver distrutto la Lega. Alcuni componenti del Consiglio nazionale hanno cercato di bloccare l’entrata dei manifestanti e in queste fasi gli animi si sono particolarmente agitati. Sono seguiti spintoni con gesti di minaccia e urla. Poi la situazione è degenerata e sono partiti i primi ceffoni. Il parlamentare veronese Matteo Bragantini ha colpito l’ex segretario provinciale della Lega di Venezia, Paolo Pizzolato.
Tosi “scortato” dai carabinieri. Il segretario veneto Flavio Tosi è stato accompagnato fino all’auto dai carabinieri intervenuti dopo le forti tensioni scoppiate all’interno della sede del Carroccio. Tosi si è allontanato tra gli insulti di un centinaio di “ribelli”.
Prima del Consiglio la protesta dei “ribelli” a Noventa Padovana. I leghisti, quelli più vicini a Umberto Bossi, con l’ex parlamentare Paola Goisis in primis, si sono dati appuntamento davanti alla sede del Consiglio nazionale dove poi sono state decise le sorti di una decina di “ribelli”. Il silenzio che si erano imposti è stato però rotto con l’arrivo del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che nei giorni scorsi ha sempre suggerito una linea morbida, acclamato a gran voce e indicato dai manifestanti come loro guida. «Vogliamo la lista Zaia, sei il migliore», è stato il coro quasi unanime.
Applausi per Zaia. Aspirazione però tarpata dallo stesso Zaia che ha sottolineato ai giornalisti di augurarsi un esito positivo della vicenda. «Penso – ha sottolineato – che questo non sia da evidenziare. Magari se fossi da un’altra parte mi avrebbero accolto con gli spintoni. Spero che questa situazione – ha detto – si risolva nella maniera migliore, facendo uscire una Lega compatta. I provvedimenti disciplinari non risolvono questo problema».
Fischi per Tosi. Se Zaia è stato ricevuto quasi con una standing ovation, il segretario nazionale Flavio Tosi al suo arrivo è stato accolto da gelidi sguardi e da un fischio e da un solo buuuh, sfuggito per errore dai “ribelli” che avevano deciso di fare una protesta costruttiva e silenziosa.
Le espulsioni: Tosi ne propone 35. Il segretario nazionale della Lega Nord-Liga Veneta Flavio Tosi ha proposto al Consiglio nazionale ben 35 espulsioni di militanti per i fatti di Pontida e quelli riguardanti le contestazioni dei militanti ai commissariamenti decisi per alcune sedi in regione dopo la sconfitta alle scorse elezioni politiche.
Il confronto, all’interno dell’assemblea, sarebbe stato particolarmente animato ed aspro. Il presidente veneto Luca Zaia aveva espresso una linea più morbida rispetto a quella dura indicata dal segretario federale Roberto Maroni e portata avanti dal segretario veneto Flavio Tosi.
Il Gazzettino – 13 aprile 2013