Lo scontro nella Lega si fa sempre più duro e rischia di travolgere gli equilibri di palazzo Ferro Fini e della giunta regionale: alcuni consiglieri «bossiani doc» sono pronti a chiedere a Luca Zaia un riequilibrio delle deleghe e nel mirino ci sarebbero gli assessori Daniele Stival e Maurizio Conte, fedelissimi di Tosi.
Il governatore del Veneto, che ha trascorso il weekend all’estero per impegni istituzionali, dopo aver letto i giornali sull’iPad ha manifestato profonda amarezza di fronte al commissariamento delle federazioni di Vicenza e Venezia. Oggi è scontato che Luca Zaia dirà la sua sulla vicenda, com’è avvenuto il giorno dopo il tonfo alle urne: «esternazioni» tradotte in una lettera di richiamo alla disciplina di partito firmata Tosi.
Il caso nelle mani di Maroni. La prima mossa dell’offensiva dei «bossiani» guidati dal senatore Massimo Bitonci è portare il commissariamento delle federazioni di Vicenza e Venezia sul tavolo di Roberto Maroni. Martedì a Roma il leader della Lega, nelle vesti di governatore della Lombardia, parteciperà assieme a Cota e a Zaia all’incontro con Bersani nel calendario delle consultazioni per la formazione del governo.
Prima di presentare al leader del Pd le proposte della macroregione del Nord, Maroni dovrà però mettere pace all’ennesimo scontro della Liga-Lega Veneta. All’ultimo comitato federale di via Bellerio, il messaggio era stato chiaro: il commissariamento va evitato. Ma Tosi non ha ascoltato il consiglio di Maroni e ha tirato dritto. Ieri il sindaco di Verona ha trascorso il pomeriggio ne l’Arena di Domenica in e ha ribadito che mai e poi arriverà il via libera a Bersani. Anzi.
Tosi, che mantiene un profilo da leader nazionale e non si lascia prendere dallo sconforto, si augura che prevalga la linea di Renzi e Delrio che vogliono un Pd alleato di Pdl e Lega. Venezia si ribella. La federazione della Lega di Venezia-Mestre sarà gestita da Leonardo Muraro, presidente della Provincia di Treviso. «Che venga pure, i militanti sono pronti ad accoglierlo», spiega Giovanni Furlanetto, consigliere regionale, «abbiamo perso le elezioni perché Tosi ha criticato Berlusconi e il Pdl e disorientato i moderati, ora lui vuole far pagare il conto a noi. Il commissariamento di Venezia è un autentico abuso. Se tira aria di verifica della giunta? Lo scopriremo tra qualche ora: oggi si riunisce il gruppo regionale», afferma Furlanetto.
La verifica della maggioranza. Come una reazione a catena, da Treviso arrivano dei rumors secondo cui i consiglieri fedelissimi di Bossi potrebbero chiedere un riequilibrio dell’esecutivo. Su 19 eletti a palazzo Ferro Fini, 10 stanno con Zaia e 9 con Tosi, mentre Sandro Sandri è confluito nel gruppo misto per dissidi con il sindaco-segretario. «Che accadrà? Non lo so. Ma spero che lo scontro finisca in fretta, Tosi ha fatto di tutto per accentuare i problemi con i due commissariamenti», dichiara Vittorino Cenci, consigliere regionale. «Ora aspettiamo che Zaia esprima le sue valutazioni, ma non vedo terremoti in arrivo». Ancora più cauto è un assessore di Zaia. «La verifica? Forse la vuole fare il Pdl perché Sernagiotto e Donazzan hanno cambiato partito: lui con Mir, lei con Fratelli d’Italia. La Lega ha invece la stessa squadra che arriverà fino alla fine della legislatura. Mancano 2 anni».
Albino Salmaso – Il Mattino di Padova – 25 marzo 2013