Scuola di specializzazione senza stipendio per veterinari, odontoiatri, farmacisti, biologi, chimici, fisici e psicologi. Con una norma ad hoc, introdotta nel corso dei lavori al dl scuola (approvato nei giorni scorsi al Senato e ora al vaglio della Camera), è stato stabilito che il percorso formativo post laurea per i professionisti di area sanitaria non strettamente medica dovrà essere a costo zero per lo stato. Addio, quindi, almeno per il momento, all’equiparazione sul piano economico dei percorsi di specializzazione.
Un dietrofront, quindi, rispetto a quanto era stato, invece, previsto, dopo anni di richieste, dal dm 68/2015 del Miur e del Minsalute. A denunciare il cambio di rotta del governo, la Federazione degli ordini dei farmacisti italiani che, tramite una nota diffusa ieri, ha sottolineato come «la norma introdotta sia la riproposizione di una palese e ingiustificata discriminazione che vede penalizzate figure fondamentali nel processo di cura. In questo modo si compie un balzo indietro di 16 anni, tornando a un dispositivo di legge che risale al 2000, e che tutti avevano dichiarato esplicitamente di voler riformare». Per le scuole di specializzazioni di area sanitaria non medica, nonostante l’innalzamento della durata dell’iter da due a quattro anni, infatti non è mai stato previsto alcun tipo di compenso come, invece, per gli aspiranti camici bianchi. Un differente trattamento a cui il dm 68/2015 sembrava aver posto fine equiparando i percorsi. Il tutto, però, fino all’introduzione della disposizione all’interno del di che prevede «l’attivazione delle scuole secondo le nuove disposizioni senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica».
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Beatrice Migliorini –Italia Oggi – 14 maggio 2016