DOMANI. La “seconda ondata” del Covid-19 ha fatto tornare alla ribalta il tema della responsabilità del datore di lavoro per i contagi in azienda. Il decreto “Cura Italia” equipara il contagio all’infortunio, per garantire al lavoratore il relativo trattamento INAIL. Secondo una circolare INAIL dell’aprile scorso, il contagio si presume avvenuto sul luogo di lavoro per i lavoratori esposti a un elevato rischio di contagio. È sorto il dubbio che tale presunzione si traducesse nell’automatica responsabilità, civile e penale, del datore di lavoro.
Con la legge di conversione del decreto “Liquidità” si è preteso di sancire una sorta di “scudo” per gli imprenditori, che li solleverebbe da ogni responsabilità se osservano le misure prescritte dai protocolli anti-Covid. Ma così non è: la loro responsabilità resta molto ampia.