Allegerimento e allineamento della tassazione sul rendimento dei fondi pensione e sulla rivalutazione del Tfr destinato alla previdenza integrativa. Con una doppia opzione perilposizionamentodell’asticella: 15 o 17 per cento. È questa al momento l’ipotesi più gettonata per correggere al Senato uno dei capitoli che saranno oggetto di restyling. L’attenuazione dell’aumento del prelievosarebbequindimaggioresulrendimento dei fondi pensione, per i quali è attualmente prevista una lievitazione dall’11,5 al 20%, e più contenuta per il Tfr che per ora dovrebbe salire dall’11 al 17 per cento. Non è stata comunque ancora accantonata l’opzione che prevede un doppio ritocco verso il basso: al 17% per i fondi e al 15% per il Tfr. Il testo della legge di stabilità
L’operazione di alleggerimento dovrebbe interessare, seppure con modalitàdiverse, anchelatassazione sulle fondazioni e sulle Casse di previdenza, come ha lasciato intendere nel suo intervento conclusivo in Aula il relatore della “stabilità” alla Camera, Mauro Guerra (Pd). Il ritorno dall’attuale 26% al 20% dal prelievo sulle Casse di previdenza dei professionisti non è peròscontato. AnzituttoperchéilGoverno deve fare i conti con il vincolo inderogabile del rispetto dei saldi , c ome ha r i c or dat o il sottosegretraio all’Economia, Pier Paolo Baretta (si veda Il Sole 24 Ore di ieri), e quindi con la ristrettezza delle risorse a disposizione. Ma anche perché il Governo potrebbe essere tentato dal riproporre una sorta di scambio: via l’aumento in cambio della conversione di una parte delle risorse impiegate dalle Casse suldebitoesteroperfinanziareattività economiche in Italia. Si tratterebbe di una maxi-dote per la crescita stimabile fino a 5 miliardi.
Scontato è il correttivo sui “minimi” per i professionisti mentre tutta da giocare è la partita sui nuovi possibili mini-ritocchi all’Irap. Guerra alla Camera era stato chiaro: «Consegniamo al prosieguo del lavoro parlamentare il tema della normativa relativa ai contribuenti minimi autonomi e all’Irap per chi non si avvantaggia dell’eliminazione importante intervenuta con il disegno di legge di stabilità della componente del costo del lavoro dall’Irap, ma subisce l’incremento del 10% rispetto alla condizione precedente». Due le modifiche alle quali si sta pensando: un aumento della franchigia per le Pmi e l’azzeramento della componente costo del lavoro sui lavoratori stagionali non solo dell’agricoltura ma anche di altri settori produttivi. Anche in questo caso c’è però l’incognita risorse.
Un altro capitolo su cui si concentreranno le attenzioni è quello delle Regioni (si veda Il Sole 24 Ore di ieri) e della ricollocazione del personale in esubero delle ProvincepereffettodellariformaDelrio.Il Governo sembra orientato a tornare a spingere per inserire a Palazzo Madama nella stabilità la riforma delacanoneRaiagganciatoallabolletta elettrica. Sempre a palazzo Madama potrebbe rispuntare una modifica per chiarire gli sfasamenti normativi sull’utilizzo della social card, già estesa agli extracomunitari dalla “stabilità” dello scorso anno. C’è poi, come è noto, il nodo local tax. La possibilità per questa misura di salire sul treno della “stabilità” è legato anche ai tempi a disposizionedelSenatoperesaminare la ex Finanziaria. L’obiettivo è chiudere in Aula o quanto meno in commissione il 18 o, più probabilmente, il 19 dicembre. Anche in caso di ritardi l’Aula dovrebbe dare il suo ok non oltre il 21 dicembre per consentire alla Camera di approvare definitivamente il testo prima di Natale. Maundilatamentodeitempi non è da escludere del tutto.
Oggi il presidente del Senato, Piero Grasso, formalizzerà l’apertura della sessione di bilancio a Palazzo Madama, ma la partita vera e propria in commissione non comincerà prima di martedì 9 dicembre. Fino a quel momento la “Bilancio”, presieduta da Antonio Azzollini (Ncd), indicherà le norme da stralciare e il termine per la presentazione degli emendamenti da parte dei gruppi paralemntari, che potrebbe essere fissato tra venerdì 5 e martedì 9 dicembre.
Il Sole 24 Ore – 3 dicembre 2014