Sconti fiscali per supermercati e aziende che regalano le eccedenze. Anche scuole e ospedali potranno recuperare gli avanzi. Obiettivo: evitare che 12 miliardi finiscano nell’immondizia. Meno tasse alle imprese che regalano cibo o medicine invece di gettarle. Family bag per portarsi gli avanzi a casa dal ristorante evitando sprechi, o per consentire ad associazioni benefiche di raccogliere dai negozianti i prodotti alimentari freschi invenduti a fine giornata. Nell’Italia dei contrasti, con città assediate dai rifiuti dove sei milioni di persone vivono sotto la soglia di povertà e allo stesso tempo si gettano dodici miliardi di euro in alimenti commestibili ogni anno, arriva una legge che prova a cambiare le cose. Obiettivo: frenare lo spreco alimentare e migliorare la situazione dei più bisognosi modificando i comportamenti — previste anche lezioni di educazione alimentare nelle scuole — e facilitando le donazioni con riduzioni delle tasse. Il testo
La legge per la limitazione degli sprechi, presentata dal ministero delle Politiche agricole su un testo di iniziativa parlamentare promosso da 120 deputati del Pd ed elaborato con contributi di tutti i partiti, è diventata realtà con 181 sì, due no e 16 astenuti. «È la più bella eredità di Expo 2015, un modello che ci rende unici in Europa: punta ad incentivare e semplificare il recupero più che a punire chi spreca », ha detto il ministro alle Politiche agricole Maurizio Martina mentre il premier Renzi soddisfatto twittava «il Senato approva una legge di grande portata etica ed economica». In quel momento ogni famiglia italiana aveva già buttato nella spazzatura dall’inizio dell’anno più di 30 chili di pane o verdura, prodotti lasciati marcire per pigrizia e disorganizzazione.
Se nelle case si “bruciano” cibi per otto miliardi di euro l’anno, la montagna dello spreco cresce in maniera sensibile se si aggiungono i prodotti lasciati nel campo (1,4 milioni di tonnellate), lo spreco nella trasformazione industriale (2 milioni di tonnellate) e quello nella distribuzione commerciale (300mila tonnellate).
Ed è proprio su questa filiera che la legge punta incentivando le donazioni. Per spingere aziende a regalare gli alimenti in eccesso, come confezioni ammaccate ma commestibili che non potrebbero essere vendute nei supermercati, sono previste facilitazioni finanziarie, minor burocrazia. I comuni ad esempio possono ridurre la tariffa sui rifiuti alle imprese che donano alimenti. Il ministero della Salute potrà emanare linee guida per mense scolastiche e ospedaliere copiando città come Milano, dove il cibo avanzato e intoccato dagli alunni viene raccolto e in poche ore distribuito ai bisognosi. Come il Banco alimentare che lo scorso anno ha distribuito 85mila tonnellate e oltre 1 milione di piatti pronti di cibo cotto a 8mila strutture caritative che assistono 1.560.000 bisognosi.
«La legge rende l’Italia un Paese all’avanguardia in Europa, riorganizza le leggi che regolano le donazioni degli alimenti invenduti con misure di semplificazione e incentivazione, ma soprattutto stabilisce la priorità del recupero di cibo da donare alle persone più povere», commenta Marco Lucchini, direttore generale del Banco.
«Questa legge contro lo spreco alimentare è necessaria non solo per combattere la povertà, ma anche per contrastare l’inquinamento ambientale e il consumo insostenibile di risorse », ha sottolineato la senatrice Laura Puppato, capogruppo del Pd nella Commissione Ecomafie nei giorni in cui cresce la polemica sui rifiuti.
Segrè: “Finalmente il frutto di 15 anni di lavoro ma si deve fare di più”
«Il miglior spreco è quello che non si fa. Sono fiero che il testo raccolga esperienze e ricerche prodotte in oltre 15 anni di lavoro, ma è purtroppo ancora una goccia nel mare».
Soddisfatto ma non troppo Andrea Segrè, professore all’università di Bologna e creatore dell’Osservatorio nazionale Waste watchers, che da anni analizza la situazione dello spreco alimentare in Italia. Da tre anni è a capo del comitato tecnico- scientifico del ministero dell’Ambiente per il Programma nazionale dedicato a studiare modi di prevenire milioni di tonnellate di cibo buttato via inutilmente.
Legge da migliorare?
«Il tema vero è che bisogna lavorare sulla prevenzione, bisogna diminuire la quantità dei rifiuti e quello accade se si creano comportamenti virtuosi tra i cittadini, sono loro che nelle case provocano il 70% degli sprechi. Nella legge c’è un accenno all’educazione alimentare nelle scuole, ma ancora non basta. Troppo vago».
Cosa manca secondo lei?
«Nella legge non ci sono gli obiettivi da raggiungere scritti in modo chiaro e definitivo. I limiti, la quantità di spreco che si vuole diminuire, le tonnellate di rifiuti che si vogliono non produrre più».
Una proposta?
«Il problema va allargato, deve essere elaborato a livello europeo. Per questo aspettiamo ancora che venga approvato dal parlamento di Bruxelles l’anno europeo dedicato alla lotta allo spreco, come c’è quello dedicato al volontariato, per impegnare tutti i paesi nella lotta».
Il comunicato del Mipaaf
Approvata definitivamente la legge contro gli sprechi alimentari
Il Senato ha approvato ieri definitivamente la legge per la limitazione degli sprechi alimentari. Tra gli obiettivi principali della norma ci sono l’incremento del recupero e della donazione delle eccedenze alimentari, con priorità della loro destinazione per assistenza agli indigenti. Allo stesso tempo si favorisce il recupero di prodotti farmaceutici e altri a fini di solidarietà sociale. Importante anche il contributo alla limitazione degli impatti negativi sull’ambiente e all’educazione dei cittadini per diminuire gli sprechi alimentari. Il provvedimento, che arriva a soli sei mesi di distanza rispetto a un’analoga legge francese definisce per la prima volta nell’ordinamento italiano i termini di “eccedenza”e “spreco” alimentari, fa maggiore chiarezza tra il termine minimo di conservazione e la data di scadenza, e punta semplificare le procedure per la donazione, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e della tracciabilità. Rispetto alla norma approvata in Francia, che si basa sulla penalizzazione, quella italiana punta sugli incentivi e sulla semplificazione burocratica.
“Questa legge – ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina – è una delle più belle e concrete eredità di Expo Milano 2015. L’abbiamo presentata lo scorso anno nel nostro “Piano SprecoZero” proprio durante l’Esposizione universale ed è una traduzione in fatti dei principi della Carta di Milano. Un provvedimento che conferma l’Italia alla guida della lotta agli sprechi alimentari, che ancora oggi hanno proporzioni inaccettabili. 12 miliardi di euro solo nel nostro Paese. Con questa norma ci avviciniamo sempre di più all’obiettivo di recuperare 1 milione di tonnellate di cibo e donarle a chi ne ha bisogno attraverso il lavoro insostituibile degli enti caritativi. È molto importante il rafforzamento del tavolo indigenti del nostro Ministero, che ora potrà diventare un vero e proprio laboratorio operativo per ridurre gli sprechi e aumentare l’assistenza ai più bisognosi. Un modello che ci rende unici in Europa e che punta ad incentivare e semplificare il recupero più che a punire chi spreca. Un ringraziamento va a tutti i parlamentari per l’attenzione che hanno dato a questa legge e in particolare a Maria Chiara Gadda che ha lavorato con passione in questi mesi al provvedimento”.
LE PRINCIPALI NOVITA’ DELLA LEGGE
SEMPLIFICAZIONE BUROCRATICA
Donare diventa più semplice grazie alle disposizioni di carattere tributario e finanziario della legge. Vengono previsti tagli degli adempimenti burocratici, e introdotte modalità e requisiti semplificati di comunicazioni telematiche all’amministrazione finanziaria. Le disposizioni si aggiungono a quelle già contenute nella legge di Stabilità 2016 che ha alzato la soglia di comunicazione della donazione da 5 a 15 mila euro.
RAFFORZATO IL TAVOLO INDIGENTI MIPAAF: 2 MILIONI DI EURO AL FONDO PER ACQUISTO DI ALIMENTI. ATTIVO IL BANDO AGEA PER VITARE LO SPRECO DI LATTE
Viene potenziato il ruolo del Tavolo indigenti del Mipaaf, che vedrà la partecipazione anche delle organizzazioni agricole insieme a enti caritativi, industria e grande distribuzione già rappresentate. Previsto un finanziamento di 2 milioni di euro per l’acquisto di alimenti da destinare agli indigenti. Il Mipaaf ha già avviato un’attività virtuosa di recupero degli sprechi e donazione agli indigenti. Proprio da poche ore è attivo il bando Agea per l’acquisto di latte crudo da trasformare in UHT e donare ai più bisognosi. Si tratta della prima tranche da 2 milioni del piano complessivo di acquisti da 10 milioni di euro.
SOSTEGNO ALL’INNOVAZIONE CONTRO LO SPRECO: FONDO DA 3 MILIONI DI EURO AL MIPAAF
Si istituisce un Fondo presso il Ministero delle politiche agricole con dotazione di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2016, 2017 e 2018, destinato al finanziamento di progetti innovativi – che possono prevedere il coinvolgimento di volontari del Servizio civile nazionale – finalizzati alla limitazione degli sprechi e all’impiego delle eccedenze, nonché per promuovere la produzione di imballaggi riutilizzabili o facilmente riciclabili.
POSSIBILITA’ PER I COMUNI DI INCENTIVARE CHI DONA AGLI INDIGENTI CON UNO SCONTO TARI
I Comuni hanno la facoltà di applicare un coefficiente di riduzione della tariffa sui rifiuti alle utenze non domestiche (TARI) relative ad attività produttive che producono e distribuiscono beni alimentari, in caso di donazione gratuita agli indigenti.
DEFINIZIONE DI ECCEDENZE E SPRECHI ALIMENTARI
Le “eccedenze alimentari” consistono nei prodotti alimentari che, fermo restando il mantenimento dei requisiti di igiene e sicurezza, rimangono invenduti per varie cause. Per “spreco alimentare” si intendono i prodotti alimentari, agricoli e agro-alimentari, ancora commestibili, che vengono scartati dalla catena agroalimentare per ragioni commerciali, estetiche o perché in prossimità della data di scadenza.
ALIMENTI OGGETTO DI CONFISCA VERRANNO DONATI AGLI INDIGENTI
In caso di confisca di prodotti alimentari, l’autorità da oggi disporrà la cessione gratuita con priorità all’alimentazione dei più bisognosi o successivamente come mangime per animali.
LINEE GUIDA PER LA RIDUZIONE DEGLI SPRECHI ALIMENTARI NELLE MENSE PUBBLICHE
Il Ministero della Salute potrà emanare Linee guida per gli enti gestori di mense scolastiche, aziendali, ospedaliere, sociali e di comunità, al fine di prevenire e ridurre lo spreco connesso alla somministrazione degli alimenti.
Fonte Repubblica e Mipaaf – 3 agosto 2016