C’è riuscito, Leonardo Padrin, a far approvare al primo colpo dalla commissione Sanità, che presiede, il suo progetto di legge sulla «liberalizzazione» dell’accreditamento dei centri privati con il Sistema sanitario regionale.
Il pdl accentra sui direttori generali delle Usl il compito di stabilire la durata dei contratti (3/5 anni) con i convenzionati dai quali acquistare le prestazioni necessarie a soddisfare le liste d’attesa. «Gli accordi prevedono volumi di attività, tipologia e prezzi — cita il provvedimento, passato ieri con i voti di Pdl e Lega — e possono essere stipulati con i soggetti privati già accreditati o che abbiano presentato domanda al 30 aprile dell’anno precedente al triennio e non abbiano avuto risposta negativa».
Viene poi scandita la procedura di accreditamento: entro il 30 aprile di ogni anno va presentata la domanda; entro il 31 maggio i dg devono esprimere il loro parere, dal quale si prescinde se non rispetta i termini; entro il 31 luglio la giunta regionale effettua l’istruttoria, comprensiva della richiesta di parere alla Commissione Sanità, che dovrà esplicitarlo entro il 30 settembre, dopodichè si prescinde dallo stesso; entro il 30 novembre la giunta regionale adotterà i relativi provvedimenti di accreditamento ed entro il 31 dicembre i dg sottoscriveranno gli accordi sulla base dei criteri previsti dalla stessa normativa. Cioè: accessibilità da parte del pazienti, complementarietà, economicità ed efficienza, liste d’attesa, appropriatezza, standard di qualità e prestazioni. «La ratio della legge è di infrangere il monopolio del solito gruppo di centri convenzionati, per aprire l’accreditamento a tutti coloro abbiano i requisiti richiesti — spiega Padrin —. I prezzi? C’è un nomenclatore regionale, ma i dg possono ottenere sconti». D’accordo sulle finalità ma non sulla costruzione del testo, «appellabile», Diego Bottacin (Verso Nord) e Claudio Sinigaglia (Pd) presenteranno emendamenti in vista della discussione in Consiglio regionale, cui spetta il via libera definitivo. Dopo il quale, essendo «legge urgente», entrerà in vigore il giorno successivo alla pubblicazione sul bollettino della Regione. «Non vediamo il motivo di tanta urgenza — obietta Lia Ravagnin, presidente di Anisap, sigla degli ambulatori accreditati — attualmente non c’è alcuna vacatio legis a danno dei pazienti. E poi il pdl appare in contrasto con i nuovi criteri di accreditamento sanciti dall’accordo Stato-Regioni, cui il Veneto aderisce. Infine aggiunge confusione a un quadro già critico, che invece di nuove convenzioni avrebbe bisogno di serenità, per operatori e cittadini».
Corriere Veneto – 27 luglio 2013