Federdistribuzione: l’attesa di ribassi frenava gli acquisti. Coldiretti: prodotti agricoli ancora molto freddi. Confcommercio: ok i bonus. Dopo cinque mesi di calo rimbalzino dei prezzi. A ottobre, secondo le stime preliminari Istat, l’indice dei prezzi al consumo (Nic) cresce dello 0,1% sia rispetto al mese precedente che nei confronti di ottobre 2013.
Insomma, a ottobre per un pelo siamo usciti dalla spirale della deflazione, anche se le condizioni di fondo non sono cambiate e non c’è la certezza dell’inversione di tendenza.
La ripresa dei prezzi è dovuta principalmente al ridimensionamento delle flessioni tendenziali dei prezzi dell’energia regolamentati, sospinti dal gas naturale, elettricità e comunicazioni. Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l’inflazione di fondo•sale a +0,5% (da +0,4% del mese precedente); al netto dei soli beni energetici, sale a +0,4% (era +0,3% di settembre). L’inflazione acquisita per il 2014 cresce allo 0,3% dallo 0,2% di settembre.
«Era ormai da agosto – commenta Giovanni Cobolli Gigli, presidente di Federdistribuzione – che il Paese stava vivendo una situazione di deflazione: l’attesa di ulteriori ribassi frenava gli acquisti delle famiglie. Tuttavia il modesto +0,1% di ottobre non deve far pensare che il rischio deflazione sia ormai superato. Il complesso dei beni segnala infatti ancora un -0,3%, trainato dalle diminuzioni dei prezzi dei beni energetici e dei beni durevoli, ma l’inversione di tendenza è senz’altro un segnale positivo».
Per Mariano Bella, direttore dell’ufficio studi di Confcommercio, «anche alla luce di queste dinamiche i rischi di una deflazione non possono essere del tutto trascurati: molti movimenti al rialzo dei prezzi non sono imputabili al mercato, ma a decisioni dell’operatore pubblico. Alla debolezza della domanda, le filiere della produzione e della distribuzione stanno rispondendo con politiche di prezzo eccezionalmente caute che costituiscono il principale
È supporto al reddito reale delle famiglie». Secondo Bella i segnali positivi sono rafforzati dalla legge di stabilità che conferma gli 80 euro di bonus. «E introduce il bonus bebè, sia pure con un punto interrogativo – sottolinea Bella -. Ma ogni ripresa parte dai dati sull’occupazione e gli ultimi sono decisamente positivi». Questi segnali dovranno però trovare una conferma il 6 novembre, con la pubblicazione dell’indice sui consumi di settembre (Icc) di Confcommercio e il 25 novembre con i dati sulle vendite al dettaglio di Istat. L’ultimo dato Istat, quello di agosto, segnava vendite ancora in calo dello 0,1% mentre il dato di settembre sul grocery rilevato da Iri ha segnato -0,8% sia a valore che a volume nonostante una pressione promozionale record, il 28,4%.
Per Cobolli Gigli «la Legge di stabilità è una grande opportunità: contiene misure importanti per sostenere i consumi e che auspichiamo siano approvate nelle dimensioni tali da poter incidere su una situazione di debolezza dei consumi».
Tornando ai dati Istat, Coldiretti sottolinea che «i prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati appena dello 0,2% su base annua nonostante i pesanti effetti del maltempo che hanno tagliato i raccolti. In particolare, scendono i listini dell’olio d’oliva, -0,6%, e dello zucchero con -5%, mentre i prezzi dei vegetali freschi crescono dell’1%, con la frutta fresca in sensibile arretramento, -1,2 per cento».
Il Sole 24 Ore – 1 novembre 2014