In Francia, il Consiglio di Stato ha annullato il divieto di coltivazione del mais transgenico MON810, prodotto dalla Monsanto e approvato per la semina in Europa.
Il Ministro dell’Agricoltura aveva adottato la moratoria nel marzo 2012, appellandosi alla clausola di salvaguardia prevista dall’art. 23 della Direttiva 2001/18/Ce, ma la multinazionale aveva presentato ricorso presso il Consiglio di Stato. I giudici ritengono ora che non ci siano elementi di rischio evidente per la salute umana, animale ed ambientale che possano giustificare l’applicazione della norma da parte del paese membro. La conclusione si basa sui pareri espressi dal Comitato scientifico dell’ Autorità europea per la sicurezza alimentare ( EFSA), dall’Alto Consiglio per le Biotecnologie, e in base ad uno studio pubblicato nel febbraio 2012 da ricercatori dell’Istituto federale svizzero di Tecnologia di Zurigo.
In un comunicato congiunto, Stéphane Le Foll e Philippe Martin, rispettivamente Ministro per l’Agricoltura e per l’Ecologia, hanno tuttavia ribadito l’impegno a mantenere la moratoria per il mais MON810, al fine di prevenire i rischi ambientali ed economici per le altre colture naturali e per l’apicoltura. Nel marzo 2012 il governo ha infatti promosso lo sviluppo di un programma di ricerca interdisciplinare per rafforzare le conoscenze sugli effetti a lungo termine, sanitari ed ambientali degli OGM, e ora i due Ministri hanno già sollecitato gli organismi preposti a creare un quadro normativo durevole finalizzato al raggiungimento di tali obiettivi. Una decisione sarà comunque presa prima della prossima stagione di semina, che si svolgerà tra aprile e giugno 2014; nel caso il Consiglio di Stato annulli l’interdizione, la Francia si prepara a prendere nuove misure per vietare il mais transgenico della Monsanto.