Era il 1986 quando l’Italia fu investita dallo scandalo del vino al metanolo: l’adulterazione di uno dei prodotti simbolo del Belpaese causò il gravissimo avvelenamento di molti consumatori e 23 decessi. Sicuramente non fu il primo caso di sofisticazione alimentare ma lo shock fu così violento da rendere quell’episodio una pietra miliare e allertare i consumatori sulle possibili frodi legate ai prodotti alimentari.
Col passare degli anni anche le tecniche di manipolazione si sono però evolute e la semplice attenzione negli acquisti non è più sufficiente. Parallelamente è andata crescendo un’ulteriore esigenza, relativa ai prodotti di qualità: i vari marchi e denominazioni sono infatti utilizzati in modo fraudolento, in Italia e all’estero, per vendere prodotti con caratteristiche inferiori; solo in Italia, il fatturato annuo delle sofisticazioni alimentari in ambito commerciale è stimato intorno ai 10 miliardi di euro. Il consumatore ha pochi modi per difendersi. Il più ovvio è evitare di acquistare prodotti troppo economici. Per il resto, è una questione di fiducia: nel marchio, nell’ente di certificazione che sul prodotto ha messo un bollino, in ultima analisi nel fornitore. E come fare a sapere come quest’ultimo si comporta, al di là della facciata?
Proprio per rispondere a questa esigenza di trasparenza, sempre più attuale, è stata lanciata un’importante campagna informativa sulla sicurezza e genuinità alimentare da parte di Coop, leader della grande distribuzione in Italia e associazione di consumo che conta oltre 7 milioni e 700mila soci. Latte fresco, uova, olio, vino, mozzarella di bufala, conserva di pomodoro, alcuni degli alimenti basilari della dieta mediterranea e tra i più delicati rispetto al tema delle adulterazioni: ogni mese uno di questi prodotti a marchio Coop finirà sotto la lente di ingrandimento per far conoscere a clienti e soci come l’azienda orienta le sue scelte in materia di qualità e sicurezza. Si è iniziato a maggio con il latte fresco: scopriamo così che nel prodotto a marchio Coop è ammesso un livello di aflatossine – contaminanti che possono inquinare i prodotti zootecnici – inferiore al 50% del limite massimo stabilito dalla legge, e che i mangimi utilizzati sono privi di Ogm e senza proteine né grassi animali. Anche le uova, protagoniste a giugno, provengono da una filiera controllata e certificata: tutte le galline sono allevate a terra e nutrite con mangimi senza Ogm, coloranti sintetici, proteine, grassi animali. Queste informazioni e tante altre sono pubblicate sul sito www.coop.it dove di mese in mese vengono aggiunti nuovi materiali.
«In un momento in cui l’unico argomento di cui si parla è la riduzione dei prezzi vogliamo ribadire con forza che per noi qualità e sicurezza sono al primo posto – spiega Claudio Mazzini, responsabile sostenibilità e valori di Coop Italia –: la corsa al risparmio non può penalizzare la salute». Fin dagli anni ’80 la cooperativa si è dotata di un laboratorio interno (unico caso in Italia, tra i pochi in Europa) che si occupa di sicurezza alimentare attraverso le attività delle sue tre sezioni: biologia, chimica e area sensoriale. Col tempo questo presidio si è trasformato da laboratorio generalista in un vero e proprio polo scientifico, in rete con istituti universitari e di ricerca anche esteri; un presidio attivo sui temi del “buono”, del “sicuro” e dell’”autentico”, forte di 47 tecnici e di macchinari all’avanguardia in grado anche di leggere il Dna dei prodotti a rischio, cui si è aggiunto da poche settimane l’Heracles II, un gascromatografo evoluto, in Italia presente solo in due poli universitari. «Il tipo di macchina esiste da tempo ma con un funzionamento diverso: ora fa lo spettro di tutte le sostanze volatili presenti in un prodotto e in questo modo produce una specie di impronta digitale del prodotto stesso – spiega il dottor Mazzini, che è anche il responsabile del laboratorio –. Questa impronta va poi confrontata dei parametri certi di riferimento, ed è la cosa che gli stiamo “insegnando” ora: conoscere i prodotti “buoni”».
La Stampa – 9 luglio 2013