Per capire che forse è necessario dare una sistemata alla sanità veneta basta andare nell’ufficio del direttore generale della Usl 8, nell’ex ospedale di Asolo. Dalla finestra si vedono svettare tre ospedali: Castelfranco, Montebelluna e Bassano.
Tre in un raggio di venti chilometri: belli, nuovi, efficienti. Ma forse troppi, se uno offre i medesimi servizi dell’altro. Bortolo Simoni, ovviamente, si concentra solo su quelli di casa sua: «Innanzitutto è bene precisare che nessuna funzione della Usl 8 è a rischio. Eventualmente sono in discussione ruoli e funzioni sulla base delle schede ospedaliere che saranno formulate dalla Regione, ma queste devono ancora uscire. C’è grande attesa, ovviamente, per questa programmazione che attiene alla Regione e da qui inizierà un percorso: nei primi tre anni magari avremo qualche primariato in meno, ma l’obiettivo è migliorare la qualità. Dobbiamo considerare uno scenario a medio- lungo termine, dieci anni: indubbiamente c’è una criticità da affrontare perché i doppioni non saranno più sostenibili economicamente. E la parola d’ordine non può che essere la ricerca di una maggiore qualità». E si metta il cuore in pace chi vuole difendere il campanile: non è più tempo. Piuttosto invece sarà necessario avviare un ragionamento su dove concentrare o specializzare i servizi. E tutto partirà da un confronto sulle professionalità, più che dalla loro attuale collocazione geografica. Ma il “la” sarà dato sempre e solo dalle schede ospedaliere. Piuttosto ora l’Usl 8 deve fare i conti con la questione della migrazione dei pazienti. Già, perchè ormai anche per gli utenti la prossimità o meno dell’ospedale è argomento relativo. Ma è sulla base del bacino d’utenza potenziale che si basano i servizi: «Dobbiamo ragionare sul servizio – conclude Simoni – per combattere la migrazione verso altre strutture: è necessario capire quali sono le motivazioni alla base di preferire una sede all’altra. Su questo ci stiamo già lavorando e credo che intorno a Natale avremo un’idea chiara». L’obiettivo è entrare a regime nel 2014.
Davide Nordio – La Tribuna di Treviso – 9 maggio 2013