In Emilia, Lombardia e Veneto il versamento di imposte e contributi annullerà le retribuzioni di novembre
Buste paga amaramente leggere in Emilia, Lombardia e Veneto il prossimo mese di novembre. E per le persone fisiche, che non potranno accedere ai finanziamenti previsti a favore delle sole imprese, il 16 dicembre, data di ripresa dei versamenti tributari, si tramuterà in un salasso.
Calcoli alla mano, le rigide norme sul recupero delle ritenute e la ripresa dei versamenti di imposte e contributi rischiano di abbattersi in maniera consistente sui dipendenti delle zone colpite dal sisma. Intanto si aspetta il protocollo Abi-banche per aprire il fronte dei finanziamenti alle imprese.
Buste paga amaramente leggere in Emilia, Lombardia e Veneto il prossimo mese di novembre. E per le persone fisiche, che non potranno accedere ai finanziamenti previsti a favore delle sole imprese, il 16 dicembre, data di ripresa dei versamenti tributari, si tramuterà in un salasso. Intanto ieri in Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il protocollo tra le regioni e il ministero dell’economia sulle modalità di accesso ai finanziamenti per il credito di imposta per la ricostruzione. Calcoli alla mano, le rigide norme sul recupero delle ritenute e la ripresa dei versamenti di imposte e contributi rischiano di abbatterai in maniera consistente sui dipendenti delle zone colpita dal sisma di maggio scorso. Stavolta sono i consulenti del lavoro a riaprire il problema calcolando di quanto saranno costretti a trattenere i sostituti di imposta dagli stipendi dei propri dipendenti; «un operaio metalmeccanico di 3 livello., calcola il consiglio nazionale dei consulenti del lavoro, «appartenente al cratere, con retribuzione lorda di 1.388,24 euro, a seguito delle trattenute lorde correnti ed arretrate e trattenute Irpef arretrate, percepirà un netto di 502,94. Le buste paga del mese di novembre, scrivono i consulenti in una nota di ieri, «per effetto della restituzione imposta dal decreto legge n.174/12 saranno estremamente leggere e questo potrebbe rappresentare un altro duro colpo per i soggetti già fortemente colpiti a maggio dal sisma.. A questi, se si tratta di persona fisica, vanno aggiunte le tasse che avrebbero dovuto essere pagate. D decreto, infatti, a meno che non intervengano delle variazioni, prevede il pagamento entro il 16 dicembre di tutti contributi sospesi (cedolino di competenza del mese di novembre). Le prossime buste paga, quindi, conterranno le trattenute per i contributi correnti oltre a quelle per gli arretrati precedentemente sospesi. Non solo, ma nel caso non siano state trattenute in precedenza le ritenute Irpef le stesse ridurranno lo stipendio nel limite di un quinto della paga netta. e l’impresa quegli importi dovrà versarli per intero. La preoccupazione c’è anche in casa di Rete imprese Italia che nei giorni scorsi ha inviato una lettera al ministro dell’economia Vittorio Grilli. Nella lettera l’associazione (Cna, Confartigianato, Confcommercio, Casartigiani e Confesercenti), chiede l’estensione a tutte le imprese che operano nelle aree colpite dal sisma che abbiano subito danni diretti e indiretti la possibilità di versare in modo rateizzato i tributi ed i contributi sospesi sino al prossimo 30 novembre.
E assurdo, evidenzia Rete imprese Italia,.che dopo solo 16 giorni dalla scadenza della sospensione, le imprese debbano versare in unica soluzione l’intero importo. Il decreto legge 174/1012 all’esame della camera prevede un meccanismo nuovo per la ripresa degli adempimenti tributari. In ballo, si legge nella relazione tecnica del decreto, 6 miliardi di euro. Le banche possono contrarre finanziamenti garantiti dallo Stato con la società Cassa depositi e prestiti Spa, fino ad un massimo di 6.000 milioni di euro. Per il ministero dell’economia gli importi dovuti nel periodo in cui ha operato la sospensione legale (giugno-novembre e dicembre 2012) ammontano a 3,5 mld di curo (di cui euro 3.055,8 riferiti a giugno-novembre 2012 ed euro 469,3 milioni riferiti al mese di dicembre 2012) mentre il periodo gennaio-giugno 2013 è valutato per l’erario in 2,5 mld di gettito. Il meccanismo studiato è quello di spingere le imprese a chiedere un mutuo alle banche che anticipino le somme. Le imprese restituiranno solo il capitale mentre lo stato interverrà a restituire gli interessi sotto forma di credito d’imposta. All’onere sugli interessi si provvede attingendo dal fondo per la ricostruzione delle aree terremotate. Intanto però la normativa esclude le persone fisiche, ricomprendendo solo gli imprenditori con danni certificati. Questo vuol dire che dal 16 dicembre le persone fisiche si troveranno a dover pagare tutto l’arretrato accumulato senza deroghe. Thrnando ai titolari di reddito di impresa dovranno, intanto, fare una vera e propria corsa contro il tempo. Entro il 16 novembre infatti dovranno inviare all’Agenzia delle entrate un modello di comunicazione dei dati dove è richiesto un calcolo previsionale di quante tasse avrebbero dovuto pagare e quante ne pagheranno fino al prossimo 30 giugno 2013. Poi dovranno correre in una delle banche convenzionate per avere il finanziamento. Attualmente, però secondo quanto risulta a ItaliaOggi, il protocollo di intesa Abi-banche con la messa a disposizione delle somme e ancora di là da venire e intanto il 16/12 si avvicina.
ItaliaOggi – 25 ottobre 2012