E’ online la Relazione annuale al Sistema di allerta rapido per alimenti e mangimi 2012. Il Sistema di allerta (Rasff), attivo a livello comunitario, consente di notificare, in tempo reale, i rischi diretti e indiretti per la salute pubblica connessi ad alimenti, mangimi e materiali a contatto, e quindi di adottare tempestivamente le opportune misure di salvaguardia. Complessivamente, nel 2012 sono state trasmesse 3436 notifiche: 2821 notifiche hanno riguardato l’alimentazione umana, 325 l’alimentazione animale, 290 la migrazione di materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti. L’Italia, insieme alla Gran Bretagna, è risultata il primo Paese membro per numero di segnalazioni inviate alla Commissione europea. Le non conformità sono prevalentemente da ricondurre ai sistemi di autocontrollo. Scarica la relazione annuale RASFF 2012
L’Italia ha dimostrato nel 2012, come negli anni passati, una intensa attività di controllo sul territorio nazionale, con un totale di 517 notifiche (pari al 15%). Dopo l’Italia vi è la Germania (359), seguite da Francia, Spagna, Polonia ed Olanda.
Tra i contaminanti microbiologici, un elevato numero di notifiche riguardano il riscontro della Salmonella, seguita da Listeria monocytogenes ed Escherichia coli. I contaminanti chimici più frequentemente notificati attraverso il RASFF sono le micotossine, seguiti dai residui di fitofarmaci e da migrazioni di materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti. Ancora numerose risultano le notifiche riguardanti la presenza di sostanze allergeniche non dichiarate in etichetta, anche se si assiste ad una diminuzione rispetto all’anno precedente.
Per quanto riguarda l’origine, invece, i prodotti nazionali irregolari sono stati 106. Pertanto, l’Italia risulta il terzo Paese Comunitario per numero di notifiche ricevute, dopo la Spagna e la Polonia, seguita da Germania e Olanda, rispettivamente con 104 e 94 notifiche. Considerando, invece, anche i Paesi Terzi, l’Italia risulta nona. Lo Stato che ha ricevuto il maggior numero di notifiche per prodotti non regolari è la Cina, seguita dall’India e dalla Turchia.
In Italia le non conformità sono prevalentemente da ricondurre ai sistemi di autocontrollo. Molte tra quelle riscontrate sono nell’ambito dell’igiene generale (prerequisiti) e del sistema di Haccp, da ricondurre prevalentemente a una non corretta applicazione dei sistemi di autocontrollo da parte dell’Osa. Per questo motivo è indispensabile quindi che gli operatori rinforzino i propri piani di autocontrollo, mentre le autorità competenti dovrebbero utilizzare in modo più efficace lo strumento dell’audit.
Facendo riferimento al rischio Listeria monocytogenes nella ricotta prodotta, con latte di pecora, in tre stabilimenti sardi e commercializzata da una ditta pugliese con diversi episodi di listeriosi negli Usa, la relazione evidenzia come il controllo del rischio Listeria monocytogenes lungo tutte le fasi della produzione non sia stato, in questa occasione, assicurato in modo adeguato. Nella quattro ispezioni ministeriali condotte insieme a esperti dell’Iss e ai Nas sono state riscontrate carenze negli stabilimenti in questione non solo nelle strutture e l’igiene degli ambienti, ma anche nell’incompletezza o la mancanza di procedure e documentazione (piano Haccp, rintracciabilità dei lotti, studi di shelf-life, controllo microbiologico delle superfici a contatto e non a contatto, certificato di potabilità dell’acqua, formazione del personale).
Consulta la relazione annuale RASFF 2012
29 gennaio 2013