Produzione con costi contenuti grazie ad attrezzature brevettate destinata all´industria cosmetica, alimentare e mangimistica. La start up di Sommacampagna collabora con l´Università di Verona
Un laboratorio innovativo e a basso costo per coltivare microalghe per l´industria alimentare e cosmetica alle porte di Verona. Lo ospita non un centro di ricerca universitario, ma una giovane azienda di Sommacampagna, la Algain Energy, una srl fondata quattro anni fa da Francesco Campostrini (amministratore unico), Claudio Gallo (responsabile estero), Lodovico Fanutza, Giacomo Sergio Misani e Leonardo Longo (soci investitori).
La start up veronese che, puntanto su ricerca e innovazione nel settore delle biotecnologie applicate all´attività agricola, vuole competere in un mercato dove i costi di produzione sono piuttosto elevati. La produzione avviene con attrezzature e impianti economici (fotobioreattori tubolari modulari e impianti a colonna rigida e a sacchi).
«Sfruttando una struttura pre-esistente abbiamo creato un centro di ricerca per studiare sistemi di coltura economici, sviluppare nuovi prodotti microalgali e testarne i possibili utilizzi sul campo», spiega Campostrini. «Siamo partiti collaborando con l´ateneo di Firenze che produceva i primi sistemi per poi creare un nostro know how. Ora, con l´uso di materiali poco costosi e sistemi a basso consumo energetico siamo i primi a Verona a produrre composti microalgali a prezzi concorrenziali ma di qualità». Storicamente impiegate nei redditizi comparti degli integratori alimentari e cosmetico le alghe sono il futuro delle energie rinnovabili «indirizzo anche questo intrapreso dalla nostra ricerca».
«Coltiviamo microalghe di pregio» spiega il responsabile scientifico-tecnico Matteo Castioni «soprattutto Spirulina e Haematococcus, un´alga rossa a maturazione da cui si estrae un principio attivo antiossidante molto potente trattato ancora da pochi, utilizzando acqua del posto e condizioni ambientali locali e sperimentandone i possibili impieghi prima del loro ingresso sul mercato» al quale Algain Energy accederà con un canale di vendita diretta dalla prossima primavera.
«Sianmo stati i primi a testare l´effetto dell´alga rossa sull´astice europeo, che dopo l´assunzione del composto prendeva la colorazione naturale» spiega Castioni. «Ora l´obiettivo è abbassare i prezzi di produzione per entrare nella mangimistica».
Stretta la collaborazione con il Dipartimento di biotecnologie dell´Università di Verona, con il cui partenariato la start up si è aggiudicata un bando di ricerca per l´attività di “miglioramento della produzione di biomassa da microalghe in fotobioreattori chiusi”. Il ricercatore titolare della borsa di studio (finanziata da fondi regionali) «testa sul campo, con i nostri sistemi, i ceppi di alga selezionati nel laboratorio universitario», spiega Campostrini. La società è stata partner di E-CO2 «progetto (che coinvolge diverse aziende vitivinicole veronesi e centri di ricerca nazionali) per il recupero e utilizzo della CO2 da fermentazione vinaria e la valutazione di potenziali antiossidanti per il vino al fine di diminuire l´utilizzo di solfiti». Le microalghe possono infatti essere utilizzate per fissare la CO2 recuperata e gli antiossidanti da esse prodotti, addizionati al vino per aumentarne la conservazione.
L’Arena – 15 ottobre 2012