Il dato lascia un po’ sorpresi. Dopo anni di crescita, gli stipendi dei dipendenti pubblici hanno cominciato a scendere, invertendo la tendenza. Il quadro emerge dall’ultima relazione elaborata dall’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni. Ebbene, stando alle rilevazioni dell’ente, per le amministrazioni si registra «una dinamica contributiva pro-capite negativa pari allo 0,2%».
Un dato che, come detto, è preceduto da diversi anni col segno più e che oggi, spiega l’Aran nel documento, conferma le attese «di una dinamica restributiva sostanzialmente congelata». Nel dettaglio, al calo delle retribuzioni dei dipendenti ha contribuito in gran parte la brusca frenata degli stipendi nelle amministrazioni locali che, lo scorso anno, sono diminuiti dell’ 1,5%, dopo essere aumentati dell’ 1,9% nel 2010. Il calo, spiega l’Aran, è imputabile «al venir meno degli arretrati» che induce «una diminuzione del valore retributivo pro-capite di cassa, alla quale non si sovrappone alcun elemento di crescita». Per quanto riguarda le retribuzioni presso le amministrazioni centrali, si legge ancora nella relazione dell’Aran, si registra una crescita dello 0,9%. Nel documento si sottolinea infine come alla base del congelamento delle retribuzioni vi siano «le disposizioni di legge messe a punto nel 2010, in particolare il dl 78», nonché i successivi provvedimenti in materia del 2011. (riproduzione riservata)
Milano Finanza – 9 novembre 2012