Leggendo la nota di Palazzo Chigi viene da chiedersi il perché sia stato ritenuto necessario farla. L’incipit “Contrariamente a quanto riportato dai media”, lascia infatti presagire una smentita o quanto meno una netta precisazione su quanto i giornali, compresi noi, hanno scritto. E cioè che Monti ha messo in discussione la possibilità di continuare a garantire la sostenibilità della sanità pubblica.
Ma leggendo la nota ufficiale del Governo, che riporta anche il virgolettato della dichiarazione originale di Monti, scopriamo che quanto scritto dai giornali non fa una piega.
E infatti, è Palazzo Chigi a scriverlo, Monti, riferendosi alla sostenibilità futura, “ha posto l’interrogativo sull’opportunità di affiancare al finanziamento a carico della fiscalità generale forme di finanziamento integrativo”.
Esattamente quanto scritto dai giornali, noi compresi. E allora perché questa nota, se non per ribadire che il presidente del Consiglio è evidentemente convinto che la fiscalità generale non sarà più sufficiente, “per il futuro”, a garantire la sanità pubblica come previsto dalla legge istitutiva del Ssn? E che, di conseguenza, vede necessario “integrare” quei finanziamenti con altri finanziamenti integrativi?
Il che vuol dire nuove forme di compartecipazione alla spesa dei cittadini nel senso più ampio del termine e, se non si vuole parlare di nuovi ticket (ma anche questa partita sappiamo che è all’ordine del giorno), non resta che pensare a nuovi sviluppi della sanità integrativa.
Ma il dubbio sulle parole di Monti, che la nota del Governo non chiarisce, è proprio su questo punto. Perché se si pensa di risolvere il problema finanziario con la sanità integrativa ciò è possibile solo nella misura in cui si diminuiscono parallelamente le prestazioni del Ssn, “scaricandone” sull’integrativa i relativi oneri.
Quindi, nota o non nota, chi si è preoccupato del fatto che le dichiarazioni di Monti rappresentino la convinzione del presente Governo della “non sostenibilità” futura del Ssn, ha fatto bene a preoccuparsi.
Cesare Fassari
27 novembre 2012