Spagna, Zapatero salva la corrida. L’ira degli animalisti
La corrida è salva. L’annuncio che ne sancise lo status di «disciplina artistica e prodotto culturale» mette uno dei simboli più conosciuti della Spagna nel mondo al riparo dagli attacchi delle associazioni animaliste e di quanti considerano la tauromachia uno spettacolo crudele, da abolire definitivamente.
Il ministero della Cultura, ora responsabile dello “sviluppo e della protezione della corrida”, ha comunicato di aver rilevato le competenze del ministero dell’Interno e di essere «il luogo corretto» per la tutela di quella che viene definita patrimonio culturale della Spagna.
La mossa del governo del primo ministro Jose Luis Rodriguez Zapatero è giunta dopo le pressioni da parte dell’industria del settore, divenute particolarmente insistenti dopo che a luglio il governo della Catalogna aveva messo al bando le corride in tutto il territorio regionale. La decisione del governo catalano, bollata dai sostenitori della corrida come un mezzo per segnare ulteriormente la propria distanza da Madrid, entrerà in vigore a gennaio e non verrà annullata dall’annuncio del governo.
Tuttavia, la mossa del’esecutivo socialista, accusato dagli animalisti di aver rinnegato un precedente impegno in senso contrario, impedirà ad altre regioni di unirsi alla Catalogna nel mettere al bando le corride. Per lo sdegno degli animalisti, che hanno già annunciato battaglia, quella che Ernest Hemingway descrisse, in «Morte nel pomeriggio» ,come una forma d’arte, continuerà quindi a rappresentare, a torto o a ragione, lo spirito spagnolo nel mondo.
1 agosto 2011