Imu e tagli, l’allarme di Cattaneo «Una settimana per correggere gli errori. I soldi non ci sono più»
Per il combinato disposto degli incassi minori dell’Imu rispetto a quelli previsti dal ministero del Tesoro e dei tagli agli enti locali con la spending review, molte città e numerosi capoluoghi si troveranno in difficoltà, ad agosto, nel pagare gli stipendi ai dipendenti. Uno di questi comuni è Lecce, che ha ricevuto un terzo dell’Imu prevista.
L’allarme è arrivato oggi da Alessandro Cattaneo, sindaco di Pavia e vicepresidente dell’Anci. «Confidiamo che la prossima settimana, in Conferenza Stato-Città, si correggano le distorsioni. Ormai non si può più parlare di generiche preoccupazioni dei comuni, siamo alla resa dei conti», ha affermato Cattaneo. «In alcuni comuni – ha aggiunto – non ci sono più soldi in cassa. Nella Conferenza Stato-città della prossima settimana è necessario che il governo dia ufficialmente seguito all’impegno di colmare i minori introiti Imu, anche perché quelle città che hanno incassato di meno rispetto alle previsioni del governo si sono già viste tagliare i trasferimenti in misura corrispondente alle errate previsioni sugli introiti». Per Cattaneo «questo è l’esempio lampante di come i nostri allarmi fossero fondati. Il vero punto critico – aggiunge – si raggiungerà a fine anno, con le seconde rate Imu e la chiusura dei saldi obiettivo del Patto di stabilità. Moltissimi Comuni rischiano di non rispettare il Patto, un’eventualità che danneggerebbe fortemente i conti dello Stato». «Io piuttosto – ha concluso – preferisco non rispettare il Patto di stabilità che alzare l’Imu».
In allarme anche il sindaco di Vicenza, Achille Variati. «Piuttosto che alzare le tasse ai cittadini di Vicenza – ha affermato – presento in rosso al prefetto i libri contabili del Comune. Se il decreto legge sulla spending review passa in Parlamento così com’è, Vicenza si troverà in una situazione drammatica, perché elaborare le contromisure in corso d’anno sarà un lavoro di revisione arduo, oltre che non previsto». Nella seduta di giunta di questa mattina gli assessori hanno iniziato a verificare le conseguenze del taglio lineare di 1,25 milioni di euro nei trasferimenti 2012 dello Stato al Comune per effetto della spending review. «Così è impossibile continuare a fare gli amministratori comunali e anche trovare candidati alle prossime elezioni. I Comuni sono costretti a chiudere», gli ha fatto eco il sindaco di Rocca Santo Stefano, piccolo comune in provincia di Roma, Sandro Runieri (Udc).
«Se i rappresentanti del governo avessero solo per un giorno indossato la fascia tricolore di sindaco – ha aggiunto Runieri – oggi forse non avrebbero preso i provvedimenti che stanno mettendo in forte difficoltà soprattutto i piccoli Comuni, già in affanno per le limitate risorse in bilancio. È quindi necessario valutare bene tutti i conseguenti effetti che i tagli andranno a causare alle attività delle amministrazioni comunali».
La Stampa – 26 luglio 2012