La grande distribuzione la fa da padrona, con punti vendita grandi e piccoli che recano le insegne di catene nazionali ma anche di (agguerrite) catene locali. Beata concorrenza, insomma: è per questa ragione che il carrello della spesa a Verona è il più economico d’Italia.
Lo dice un’indagine di Altroconsumo che ha rilevato oltre un milione di prezzi (1.083.983 per la precisione) di 105 prodotti, in 885 diversi punti vendita (234 ipermercati, 509 supermercati, 142 hard discount) in 68 città italiane. E se Verona è in testa alla classifica per convenienza, con una spesa media annua per famiglia di 5.999 euro, altre due città venete sono tra le prime dieci: Treviso al sesto posto con 6.046 euro e Padova con 6.121 euro. Insomma, possono sorridere in generale i consumatori de Veneto. La regione, nel suo complesso, è la più economica d’Italia appena dietro la Toscana, con una spesa media di 6.128 euro.
Spiega Marco Bulfon di Altroconsumo, che ha curato l’indagine. «In Veneto, per quanto riguarda la grande distribuzione, c’è un livello di concorrenza ammirevole – afferma – soprattutto a Verona, Treviso e Padova, dove c’è una varietà di offerta che si riscontra solo in alcune città della Toscana. È la vera ragione per cui i prezzi sono più bassi. Si arriva al paradosso di vini siciliani che costano meno nei supermercati veneti rispetto a quelli siciliani, anche in punti vendita della stessa insegna».
A questo punto è una sorpresa relativa che siano venete, e veronesi in particolare, le catene più economiche in Italia. Altroconsumo ha preso a modello tre diverse tipologie di spesa, la prima con prodotti di marca, la seconda con prodotti «a marchio commerciale» (ovvero, che portano il nome della catena dove sono in vendita), la terza con i prodotti più economici di una certa tipologia disponibili sullo scaffale.
Nella prima categoria, sul podio ci sono tre venete: Emisfero, Famila Superstore (entrambe del gruppo Famila) e Galassia (della famiglia veronese Brendolan). «La realtà è che in Veneto c’è una maggior concorrenza, noi come altri ci siamo dovuti adeguare ai prezzi della piazza – spiega Marcello Cestaro, il patron vicentino del gruppo Selex, che comprende Emisfero, Famila e A&O – Vero è che che noi da quest’anno abbiamo provveduto ad abbassare i prezzi dei prodotti di marca, da cui il consumatore è maggiormente attirato. Oggi la gente ha meno soldi in tasca, e noi cerchiamo di dare un contributo nel tenerli più bassi possibile, anche a costo di una marginalità più bassa».
Una catena veronese si conferma invece, ancora una volta, quella più economica nella categoria di hard discount, ovvero l’Eurospin della famiglia Mion (proprietaria anche della Migross). «Come ci siamo riusciti? Siamo stati i primi, siamo stati fortunati, e sopratutto lavoriamo ogni giorno, 24 ore su 24. E oltre a tutta Italia oggi siamo presenti anche in Slovenia. Speriamo che le sorprese non siano ancora finite», dice Giovanni Mion.
Anche lui insiste sulla grande concorrenza che porta ad abbassare i prezzi: «La concorrenza che c’è da noi, non la vedo da nessun’altra parte».
Non a caso in effetti, Verona vanta anche un altro primato: quello del punto vendita più conveniente in assoluto. La palma va ancora una volta al Super Rossetto, della famiglia Rossetto. Solo uno dei tanti piccoli imperi scaligeri della grande distribuzione. Nella classifica delle prime 25 imprese veronesi, ben sei infatti sono catene di supermercati: la Maxi Di Srl (ovvero Galassia), Spesa Intelligente (Eurospin), Supermercati Tosano, Rossetto Trade, Migross, Supermercati Martinelli. A tutti questi, si aggiungono poi i marchi di altre catene nazionali presenti sul territorio, da Esselunga a Auchan ad Eurospar, passando poi per i discount come Lidl o Di Più. Senza dimenticare le altre grandi catene venete, come Pam o Alì.
C’è solo l’imbarazzo della scelta. E i consumatori veronesi ringraziano: rispetto a quelli di Aosta, la città più cara a vedere l’indagine, risparmiano ogni anno circa 600 euro.
Alessio Corazza – Il Corriere del Veneto – 1 settembre 2015