I risultati migliori come prezzi ottenuti per l’acquisto di farmaci ospedalieri sono in Veneto, Piemonte e Abruzzo. Quelli peggiori in Puglia, Lazio e Campania. Dimostrando ancora una volta la diversità tra le Regioni per le forniture di prodotti sanitari analoghi. E con il risultato di ottenere indicatori calcolati in base a un prezzo medio quasi doppi per gli stessi farmaci in Puglia rispetto a quelli del Piemonte.
Le Regioni del Sud (Abruzzo a parte) vanno peggio delle altre e tra queste ad andare ancora peggio sono le Regioni con piani di rientro dal deficit sanitario.
La classifica delle performance nell’acquisto di farmaci ospedalieri (senza brevetto: per quelli con brevetto non ci sono praticamente differenze di prezzo) è dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, il cui Osservatorio ha elaborato un’analisi territoriale comparativa. Che però – specificano le premesse dello studio – non vuole dare un giudizio sui risultati ottenuti nelle singole stazioni appaltanti – obiettivo che richiederebbe l’impiego di ulteriori elementi di valutazione quali ad esempio i consumi annui e il numero di pazienti – ma più semplicemente fornire una quadro di sintesi dei risultati ottenuti a livello regionale per capacità di ottenere un prezzo di aggiudicazione relativamente vantaggioso.
Un’analisi che arriva proprio nel momento in cui costi standard e benchamrk tra Regioni tengono banco nel dibattito per il nuovo Patto sulla salute e per l’assegnazione del fondo sanitario 2013 ma, soprattutto, 2014.
I risultati rilevati per le singole amministrazioni (Asl, aziende ospedaliere, società ed enti regionali ad hoc) sono stati poi associati alle rispettive Regioni tenendo conto della loro rappresentatività nell’ambito regionale e da qui nasce la classifica generale.
Oltre ai risultati rispetto all’indice sui prezzi poi, incrociando i dati anche con il peso delle singole aziende incaricate degli acquisiti, è la stessa Authority a tirare le conclusioni sulle perfomance regionali.
Le peggiori performance l’Osservatorio le indica in Puglia, Lazio e Umbria. Anche i risultati della Campania non «appaiono confortanti», scrive l’Authority. A seguire si collocano nell’ordine Basilicata, Sicilia, Calabria e Sardegna. Le migliori performance sono, come per i prezzi, in Veneto, Piemonte e Abruzzo.
Nel centro classifica l’osservatorio identifica un gruppo di sei Regioni (oltre alla Provincia autonoma di Bolzano) che suddivide in tre coppie: Friuli e Toscana che tendono verso i risultati migliori, Valle d’Aosta ed Emilia Romagna nel centro e Liguria e Lombardia che pur non avendo performance del tutto negative sono alla soglia del gruppo delle Regioni bocciate.
Il Sole 24 Ore – 23 novembre 2013