Stabilità: le misure al primo round. La manovra lorda aumenta di 600 milioni, a saldi invariati. Palazzo Chigi: saranno rideterminati se arriverà il via libera Ue alla flessibilità
Con il via libera del Senato la Stabilità incassa le prime modifiche (poche) con una ricomposizione sugli aggregati di entrate e spese che si fermano a un «effetto lordo» di 600 milioni per l’anno prossimo e 300 per quelli a seguire. L’insieme degli emendamenti approvati è neutrale sia sul saldo netto da finanziare sia sull’indebitamento netto, che resta nella previsione del 2,2% del Pil per il 2016 senza la «clausola migranti». Ma se l’Europa riconoscerà questo ulteriore margine di flessibilità – ha sottolineato ieri palazzo Chigi – i saldi potranno essere rideterminati, aumentando la forza espansiva della manovra.
Ieri in Senato un Consiglio dei ministri presieduto dalla ministra Stefania Giannini ha approvato su richiesta del ministro Pier Carlo Padoan la prevista «prima nota di variazione» che accompagna il passaggio del disegno di legge all’altro ramo del Parlamento. Le modifiche principali del Senato riguardano la tassazione immobiliare disponendo, tra l’altro, la riduzione delle imposte Imu e Tasi sugli immobili locati a canone concordato nella misura del 25% rispetto all’imposta determinata in base all’aliquota stabilita dal Comune. Sul fronte dell’edilizia popolare, viene estesa la riduzione al 50% dell’aliquota d’imposta sui redditi societari, attualmente prevista per gli Iacp e i loro consorzi, agli enti aventi le stesse finalità, anche se istituiti in forma societaria. Per le giovani coppie viene potenziata la detrazione del 50% ai fini Irpef delle spese sostenute nell’anno 2016 per l’acquisto di mobili adibiti all’abitazione principale (bonus mobili). Tra le correzioni votate dalla commissione Bilancio del Senato e inserite nel maxi-emendamento su cui ieri il Governo ha incassato la fiducia, anche un pacchetto ricerca-università, la rateizzazione del pagamento (in 10 rate) del canone Rai con le bollette elettriche bimestrali e il ripristino del tetto dei mille euro sull’uso del contante esclusivamente per i money transfer. Alleggerita anche la stretta su Caf e patronati.
Ora la palla passa alla Camera dove dovranno essere affrontati diversi importanti nodi rimasti in sospeso. A cominciare dal rafforzamento della dote per la sicurezza e dal rafforzamento del pacchetto Sud per il quale sul tavolo ci sono due opzioni: credito d’imposta sugli investimenti, estensione a tre anni della proroga della decontribuzione (al 40%) sui neo-assunti.
Il Sole 24 Ore – 21 novembre 2015