Cinque donatori, cinque vite salvate, una giornata di fuoco per i chirurghi di Padova. E’ un risultato eccezionale quello ottenuto dai medici dell’Azienda ospedaliera padovana che, in 24 ore, hanno effettuato cinque trapianti, due di reni e ben tre di cuore.
Tutto è iniziato mercoledì mattina. Al Giustinianeo è arrivata una comunicazione dal Centro Nazionale Trapianti: c’è un cuore compatibile con un paziente ricoverato a Padova. Subito i chirurghi del Centro trapianti diretto da Gino Gerosa si sono attivati e, alle 11,40, hanno iniziato la prima operazione. Un intervento lungo e complicato, terminato solo alle 16,15 del pomeriggio. Dopo appena poche ore, poi, si è reso disponibile un altro cuore, dirottato su Padova grazie alla Rete Nazionale dei Trapianti che coordina e organizza la gestione degli organi donati. La seconda operazione è quindi iniziata nel cuore della notte, alle 3. I medici erano nel pieno dell’intervento quando è arrivata un’altra telefonata. Un altro paziente, il terzo in poche ore, con la sua morte ha reso possibile un ulteriore trapianto, e anche in questo caso un ricevente compatibile si trovava, per pura casualità, a Padova. Nonostante le équipe cardiochirurgiche fossero già state messe a dura prova, alle 8,30 di giovedì mattina è stata aperta una nuova sala operatoria. I due trapianti sono terminati solo molte ore dopo, alle 12,30 il primo e alle 18 il secondo, rispettivamente poco meno di otto ore e di dieci ore dopo. Tutto questo mentre un altro reparto, il Centro Trapianti di rene diretto dal professor Paolo Rigotti, era impegnato in un altro tour de force, con due interventi che si sono svolti uno dopo l’altro, in una sorta di passaggio di testimone tra le sale operatorie. Sono state 35 le persone coinvolte nei cinque trapianti tra chirurgi, anestesisti, perfusionisti e infermieri. Così come i donatori, anche tutti i pazienti che hanno ricevuto gli organi provengono da fuori regione, e uno addirittura arriva da fuori Italia, attirati a Padova proprio dalla fama dei Centri Trapianti dell’Azienda Ospedaliera. Appena un mese fa, infatti, il Ministero della Salute aveva evidenziato come per Padova il 2015 fosse stato un anno eccezionale per l’attività trapiantologica. Con i suoi 90 trapianti di rene e i 27 di cuore effettuati in un anno, Padova si è posizionato al primo e secondo posto in Italia per interventi.
E proprio facendo un raffronto con questi dati, già di per sé confortanti per l’Azienda, si mette in luce la particolarità delle cinque operazioni svolte nell’arco di sole 24 ore. In tutto l’ospedale, in genere, si svolge un unico trapianto al giorno, con una media di un’operazione ogni quattro giorni per quanto riguarda i reni, e «solo» uno ogni 15 giorni per i cuori. Stavolta, invece, sono state cinque le persone che hanno avuto una possibilità di rinascere grazie alla generosità dei donatori.
«Non posso che esprimere un sentito ringraziamento a tutto il personale sanitario e amministrativo impegnato nelle delicate attività di prelievo e trapianto – ha commentato Luciano Flor, commissario dell’Azienda ospedaliera di Padova -. La scelta di coscienza di donare gli organi contribuisce a ridonare la vita a chi la sta perdendo».
Una soddisfazione alla quale si associa anche il presidente della Regione, Luca Zaia. «Siamo orgogliosi di tutto il personale sanitario e di un’organizzazione che testimonia l’eccellenza della sanità veneta. Ancora una volta i Centri trapianti di cuore e rene hanno dimostrato che sono le qualità professionali e l’efficienza organizzativa a fare la differenza».
Il Sole 24 Ore – 30 luglio 2016