Ennesimo rinvio, stavolta alla prossima settimana. Il presidente di Stamina: “Non si tiene conto delle nostre richieste”. Divergenze sulle scelte degli esperti, ma poi dice: “Dialogheremo”
Sembra una storia senza fine. C’è un ulteriore rinvio per la sperimentazione sul metodo ‘Stamina’, che prevede l’utilizzo terapeutico di cellule staminali mesenchimali. Oggi, giorno di inizio dell’iter secondo il decreto Lorenzin, il ministero della Salute ha formalizzato i nomi della commissione che dovrà sovrintendere alla sperimentazione, presieduta dal presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Fabrizio Oleari. Il presidente di Stamina Davide Vannoni fa già sapere che domani non presenterà, come previsto, i documenti della sua metodica, ma non è uno ‘stop’, assicura: “Tutto sarà pronto entro la fine della settimana”. Dopo quest’ennesimo rinvio, non risparmia critiche al ministero: “Dalle prime notizie mi pare che si stiano compiendo scelte arroganti, senza tenere conto delle nostre richieste”, spiega Vannoni.
Divergenze con il ministero. Divergenze quindi con le scelte del ministro Beatrice Lorenzin. Il presidente di Stamina Foundation obietta che tra gli esperti della commissione figuri il genetista Bruno Dallapiccola. E attacca: “Ha parlato male di noi per più di un anno. Noi chiedevamo soggetti super partes, e questo non mi pare un buon inizio”. Inoltre, tra le tre patologie su cui si avvierà la sperimentazione figura la Sma 1, “che noi avevamo chiesto di non includere perché troppo complessa da valutare in 16 mesi, senza contare che la metodica ridotta, prevista per la standardizzazione, non è mai stata provata sulla Sma”.
“Disponibile a un dialogo”. In ogni caso, Vannoni si dice disponibile al dialogo e “a procedere con la sperimentazione. Ho già parlato con Oleari, e credo che venerdì fisseremo altre due date per incontrarci e consegnare la metodica ridotta come ci è stato chiesto, cosa su cui stiamo lavorando”. Intanto, il presidente di Stamina ricorda che “la vera emergenza è a Brescia. Mentre discutiamo di sperimentazione ci sono 220 persone in lista d’attesa, in gravi condizioni, a cui viene detto che la prima infusione la faranno nel 2015. Spero che il ministero non voglia fare la conta dei morti, già abbiamo perso due persone e sono fin troppe”.
Vannoni: “Un confronto con il ministro”. Per queste ragioni, prosegue, “chiediamo un confronto urgente con il ministro Lorenzin, e la nostra proposta è quella di aprire subito un tavolo sulla questione Brescia”. Intanto, il ministro ha firmato oggi il decreto di nomina del comitato scientifico della sperimentazione. Tra i componenti, anche Luca Pani, direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), e Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro nazionale trapianti (Cnt). Del comitato fanno parte anche 10 ‘esperti’.
I dubbi sul metodo. Da mesi il mondo della ricerca ha sollevato dubbi sul metodo di Davide Vannoni. Secondo gli esperti ogni protocollo di trapianto di cellule staminali che non sia controllato, verificato e approvato per il tipo di cellule che impiega e gli obiettivi a cui punta può nascondere dei rischi. La sperimentazione che avvierà il ministero della Salute ha il compito di cercare di capire l’efficacia della metodica Stamina e di questo percorso terapeutico.
Repubblica – 2 luglio 2013