di Federico Gavioli. È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 127 del 4 giugno 2015, il testo del decreto del ministero della Salute n. 70/2015 che entrerà in vigore il 19 giugno prossimo. Si tratta del “Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera”, ovvero il documento che ridisegna la mappa e l’organizzazione della rete ospedaliera italiana.
Le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano devono attuare il decreto senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica; gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi delle strutture dedicate all’assistenza ospedaliera sono individuati nell’allegato 1 al decreto.
La programmazione
Le Regioni devono provvedere, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore del decreto (19 giugno) ad adottare il provvedimento generale di programmazione di riduzione della dotazione dei posti letto ospedalieri accreditati ed effettivamente a carico del Servizio sanitario regionale, ad un livello non superiore a 3,7 posti letto per mille abitanti, comprensivi di 0,7 posti letto per mille abitanti per la riabilitazione e la lungodegenza post-acuzie, nonché i relativi provvedimenti attuativi, garantendo, entro il triennio di attuazione del patto per la salute 2014-2016, il progressivo adeguamento agli standard, in coerenza con le risorse programmate per il Servizio sanitario nazionale e nell’ambito della propria autonomia organizzativa nell’erogazione delle prestazioni incluse nei livelli essenziali di assistenza sanitaria (Lea).
È indispensabile che le Regioni, nel recepire i contenuti del provvedimento, adottino anche un atto di indirizzo per le aziende ed enti del Servizio sanitario regionale nonché per le strutture private accreditate, relativo a specifici criteri per l’ammissione ai trattamenti ospedalieri sia di elezione che in condizioni di emergenza-urgenza.
La programmazione regionale provvede alla definizione delle rete dei posti letto ospedalieri per acuti, attribuendo ai presidi ospedalieri pubblici e privati accreditati le relative funzioni entro il limite di 3 posti letto per mille abitanti.
Il modello
L’organizzazione secondo livelli gerarchici di complessità delle strutture ospedaliere che erogano prestazioni in regime di ricovero ospedaliero a ciclo continuativo e diurno per acuti, tramite un modello in rete organizzato in base alle specificità di contesto, concorre a rispondere in maniera appropriata agli obiettivi individuati nel decreto. Le strutture ospedaliere, comprese quelle in cui non tutte le specialità previste nei presidi sono dotate di posti letto dedicati, prevedono tre livelli a complessità crescente.
Il tasso di occupazione dei posti letto dovrà attestarsi tendenzialmente al 90%, mentre la degenza media dovrà consistere in 7 giorni. Per quanto riguarda invece la “rete” ospedaliera, il regolamento punta all’istituzione di 10 reti focalizzate sulle patologie, con particolare riguardo a 3 reti nelle quali la dimensione “tempo” è determinate: emergenza cardiologia, ictus e traumi.
Il Sole 24 Ore – 18 giugno 2015