Toma la polemica sulle “quote latte” e questa volta rischia di essere davvero dura, così dura da mettere il ginocchio un comparto che già in passato era stato costretto a sborsare cifre pesanti. A fare la voce grossa è la Regione Veneto nella persona del neo assessore all’Agricoltura Giuseppe Pan.
«Doveva essere l’ultimo anno delle multe ai produttori per lo splafonamento delle quote latte imposte dalla Ue, ma per le stalle venete è in arrivo un’altra batosta: il prelievo imposto dal ministero per le politiche agricole supera di almeno tre volte la multa da pagare a Bruxelles – sottolinea l’assessore – ha emanato in questi giorni un decreto che stabilisce la quota da pagare per le aziende in esubero: in totale, su scala nazionale, il prelievo viene fissato in 103,7 milioni di euro. Di questi 30,5 saranno pagati alla Ue per il superamento della quota nazionale assegnata e 71,6 vengono destinati ad un fondo per interventi nel settore lattiero-caseario. Al danno si somma la beffa: perché i produttori devono pagare un prelievo che supera di tre volte la multa e non ricevere, in cambio, alcun intervento di sostegno ad un settore da anni in forte crisi e penalizzato da politiche di prezzi e ricavi decrescenti?» Come ricorda l’assessore Pan, il Veneto è il secondo produttore di latte in Italia, dopo la Lombardia, con oltre 3.300 aziende e 1.150.000 tonnellate, che valgono il 12 per cento della produzione nazionale.
«Un bel regalo di Ferragosto ci arriva da Roma commenta amaro Pan – II Mipaaf fissa gli importi complessivi delle multe da riscuotere, manda la lettera alle Regioni e abbandona i produttori, facendo addirittura vanto di voler impegnare i soldi incassati per interventi a sostegno del settore. In realtà, così facendo, sta contribuendo ad affossare un sistema già fortemente in crisi».
La Regione non intende comunque rimanere con le mani in mano e ha promesso battaglia. «Contesto metodo e merito del decreto ministeriale – prosegue l’assessore e chiederò alla Giunta veneta di opporre un netto rifiuto alla richiesta di Roma di fare da esattore di un contestato e discutibile sistema sanzionatorio. Sono già in contatto con i miei colleghi di Lombardia ed Emilia e siamo intenzionati a fare squadra contro un prelievo ingiustificato e sproporzionato e fare pressioni perché il ministro Martina tuteli meglio il lavoro e le ragioni degli allevatori italiani al prossimo Consiglio Ue del 7 settembre.
Il Gazzettino – 17 agosto 2015