Allarme tra i 60 mila dipendenti della sanità regionale per un possibile ritardo nel pagamento degli stipendi di gennaio. In effetti, la Ragioneria del Bilancio non ha ancora firmato i mandati di spesa che ogni mese accreditano alle Ulss circa 690 milioni.
I quattrini ci sono ma la confusione burocratica in atto (derivante dalla riorganizzazione degli uffici in dipartimenti) fa sì che manchi ancora un dirigente abilitato alla firma. Appelli al governatore Zaia, perché assicuri il puntuale pagamento entro il 25-27 del mese, arrivano dal presidente della commissione sanità Leonardo Padrin ( «La Regione velocizzi l’iter di spesa o si assuma la responsabilità dell’erogazione») e dal segretario veneto dell’Udc Antonio De Poli. «Nessun rischio di ritardo, gli stipendi saranno pagati regolarmente, come sempre», garantisce l’assessore alla sanità Luca Coletto.
L’assessore Coletto: per i 60mila dipendenti le buste paga di gennaio saranno regolari
L’assessore Luca Coletto rassicura e Leonardo Padrin a nome della V Commissione che presiede ha chiesto garanzie: gli stipendi ai 60mila dipendenti della sanità veneta si devono pagare. E senza alcun ritardo. Il problema, a quanto pare, non sono i soldi, che ci sono, ma qualche “tecnicismo burocratico” che ha fatto che si che a ieri le Asl non avessero ancora ricevuto i 690 milioni di euro destinati al pagamento degli stipendi.
«Non esiste alcun problema reale, tenuto conto del ritardo con cui è stato effettuato fra novembre e dicembre il riparto del fondo nazionale e della riorganizzazione degli uffici della Regione – sottolinea l’assessore Luca Coletto – a gennaio gli stipendi saranno comunque regolarmente pagati senza altre problematiche».
Un po’ meno convinto il presidente Padrin. «Premetto, Coletto in questa vicenda è vittima e non colpevole. Non è possibile, né accettabile, che nuovamente gli stipendi dei dipendenti siano a rischio per una mera questione burocratica – scrive Padrin in una missiva che è stata condivisa da tutti i componenti dell’organo consiliare – La giunta deve sbrogliare immediatamente la situazione e velocizzare l’iter della delibera che attribuisce la “responsabilità di spesa”, oppure assumersi l’onere di firmare l’autorizzazione che permetterà l’erogazione degli stipendi». Il paradosso è infatti che i soldi ci sono e non esistono impedimenti per pagare gli stipendi. «É un tecnicismo, manca una firma. La nostra è una Regione virtuosa – continua Padrin – i conti sono a posto e non vi sono “buchi” di bilancio. E’ inaccettabile che famiglie, che già soffrono la crisi e faticano ad arrivare a fine mese, vedano ritardare il giorno degli stipendi per questioni burocratiche dovute alla riorganizzazione». Evenienza che Coletto assicura non avverrà: «Gli stipendi arriveranno il giorno giusto». E alla giunta si rivolge anche il senatore Antonio De Poli, Udc: «Bene le rassicurazioni di Coletto, ma si deve superare il nodo burocratico. È inammissibile». Nodo che la giunta dovrebbe superare martedì.
Il Mattino di Padova e il Gazzettino -17 gennaio 2014