La Regione potrebbe riaprire i cordoni della borsa e metter mano ai contributi per il budget della sanità convenzionata. Ieri mattina, a Palazzo Molin a Venezia, sede dell’Ufficio direzione attuazione programmazione sanitaria, il segretario Domenico Mantoan ha chiamato a rapporto tutti di direttori generali delle Asl venete proprio per discutere dei budget riferiti alle strutture private.
Fino a poco tempo fa esisteva un capitolo di spesa definito extra budget, che però l’ultima delibera di giunta in merito, ha di fatto eliminato. Le recenti proteste sollevatesi dal territorio, i tagli imposti alle cliniche e alle varie strutture private convenzionate e il rischio di perdita di posti di lavoro sono senza dubbio arrivate all’orecchio degli inquilini di Palazzo Balbi. Quello di ieri era un primo incontro per fare il punto con i direttori generali, ma non è escluso che entro qualche settimana la Giunta regionale possa rimettere mano a quella delibera, ripristinando la voce degli extra budget e quindi intervenendo sul territorio per evitare situazioni critiche e garantire al tempo stesso anche i servizi ai cittadini. La cifra da mettere sul piatto al momento è però indecifrabile. Proprio per dare il loro speciale benvenuto ai direttori generali delle Asl venete, ieri mattina davanti Palazzo Molin si sono radunati un centinaio di attivisti del Comitato di crisi regionale della sanità veneta. Hanno dato vita a un lungo presidio iniziato alle 9.30 e terminato solo verso le 16. Una bara piazzata davanti l’ingresso è stato il simbolo di giornata. «È simbolo di una sanità privata che rischia di morire, alla luce dei tagli previsti dalla regione», ha detto Letizia Ingrosso, una delle responsabili del comitato che rappresenta oltre 3.300 addetti del settore. «I tagli contro il nostro settore non hanno ragione di esistere, e non ci si può basare su numeri fini a sé stessi per pensare di ridurre i servizi al cittadino. Non si può chiedere alla gente di non ammalarsi per far risparmiare soldi allo Stato o alle Regioni. Siamo stati chiamati a un tavolo tecnico, la scorsa settimana, dal quale non abbiamo ricevuto alcuna risposta». Il presidente del comitato, Alessandro Buriani, ha aggiunto: «Nei prossimi giorni abbiamo in programma molte iniziative, tra cui un convegno all’Università di Padova con docenti in arrivo da tutta Italia per spiegare gli effetti nocivi dei tagli sulla sanità».
Il Mattino di Padova – 6 marzo 2013