C’è chi si chiede se l’insediamento del nuovo governo Letta, fra le sue infinite novità, porterà novità anche per quanto riguarda il blocco degli stipendi dei dipendenti statali per tutto il 2014 e la risposta è che al momento non si prevede nulla.
Il regolamento approvato in via preliminare lo scorso 21 marzo ha passato il vaglio del Consiglio di stato che ha espresso il proprio parere positivo il 17 aprile scorso.
Un articolo dispone la proroga al 31 dicembre 2014 di una serie di misure previste dall’articolo 9 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122: blocco dei trattamenti economici individuali; riduzione delle indennità corrisposte ai responsabili degli uffici di diretta collaborazione dei ministri e individuazione del limite massimo per i trattamenti economici complessivi spettanti ai titolari di incarichi dirigenziali; limite massimo e riduzione dell’ammontare delle risorse destinate al trattamento accessorio del personale; blocchi economici riguardanti: meccanismi di adeguamento retributivo, classi e scatti di stipendio, progressioni di carriera comunque denominate del personale contrattualizzato e di quello in regime di diritto pubblico.
Toccherà al nuovo governo decidere se scongelare gli automatismi stipendiali dei dipendenti pubblici trovando le risorse necessarie. Il Consiglio, infatti, su iniziativa del ministro dell’economia, di concerto con il ministro della Pubblica amministrazione e semplificazione, ha proposto di avviare l’iter concernente il regolamento di contenimento delle spese del pubblico impiego, lasciando al nuovo esecutivo la decisione se procedere o evitare i blocchi.
2 maggio 2013