La scelta anche per la richiesta del ministro dell’Agricoltura di cancellare la seconda rata per i terreni agricoli. Il Consiglio dei ministri ha deciso di rinviare il varo del decreto per l’abolizione della seconda rata dell’Imu sulla prima casa. Lo riferiscono fonti di governo, precisando che il provvedimento deve andare di pari passo con quello sulla rivalutazione delle quote di Bankitalia che a sua volta deve attendere un via libera da parte della Bce.
La misura infatti non potrebbe essere varata in quanto serve una lettera formale dell’Eurotower. Secondo altre fonti lo slittamento sarebbe dovuto anche alla richiesta del ministro dell’Agricoltura e al nodo relativo alla cancellazione della seconda rata dell’Imu sui terreni agricoli.
LE IMPRESE – «Uno slittamento necessario, per evitare un inaccettabile dietrofront nei confronti degli impegni assunti per abolire l’Imu sui terreni e i fabbricati strumentali all’attività agricola», attacca la Coldiretti. «Le imprese – sottolinea – hanno bisogno di certezze e stabilità e non certo di una tassa ingiusta che colpisce i fattori di produzione. Si tratta di non mettere in crisi un intero sistema produttivo e la credibilità delle Istituzioni nei confronti delle imprese costrette ad affrontare la già difficile situazione economica».
IL SALDO – La decisione provoca la reazione dei Caf, secondo i quali non è possibile aspettare ancora le delibere dei Comuni sull’Imu per calcolare il saldo. Così per superare tale «insostenibile situazione» la Consulta dei Caf ha deciso di fissare al 15 novembre il termine per stabilire le delibere da prendere a riferimento per il pagamento del saldo Imu.
LE DISMISSIONI – Tuttavia il processo di privatizzazioni prosegue il suo iter: «Per quanto ne so io è imminente, avrete notizie ad horas, la presentazione da parte del governo di un piano di privatizzazioni che comprenderà un capitolo che riguarda le partecipazioni della Cassa», ha detto il presidente della Cassa depositi e prestiti, Franco Bassanini «In quanto azionista della Cassa – spiega Bassanini – il governo sostiene un piano di razionalizzazione che comporterà anche la cessione di partecipazioni da parte della Cdp».
Corriere.it – 21 novembre 2013