Il Veneto blinda i suoi tre aeroporti e il porto di Venezia per cercare di isolare, almeno in parte, l’espansione a macchia d’olio della variante Delta. Una scelta, quella del tracciamento di massa negli hub turistici, adottata da altre Regioni (Sicilia, Sardegna e Abruzzo) e che punta a potenziare i controlli già in essere negli scali. Il Marco Polo di Venezia, il Canova di Treviso, il Catullo di Verona e il terminal passeggeri del porto di Venezia ritornano “prima linea” di contrasto alla diffusione del virus.
L’ORDINANZA “Stiamo lavorando già da un paio di giorni ad un’ordinanza per incentivare i controlli agli arrivi negli aeroporti, nel porto e nei confronti dei cittadini in generale che provengano da paesi europei che oggi sono oggetto di forte contagio” ha annunciato ieri il presidente della Regione, Luca Zaia. “Presenteremo questa ordinanza rapidamente – ha aggiunto –. Conto di firmarla alla volta di domani (oggi, OES), in modo che ci consenta di essere operativi già nei primi giorni della settimana con una campagna di tamponi aggressiva”. I controlli, ha precisato Zaia, “riguarderanno anche i viaggiatori che rientrano dalle vacanze, e non solo”. Nessuna ulteriore anticipazione al riguardo, ma la scelta resta evidentemente un segno tangibile della necessità ravvisata dalla Regione di alzare l’asticella nella stretta contro il dilagare della variante Delta. “Stiamo lavorando già da un paio di giorni ad un’ordinanza per incentivare i controlli agli arrivi negli aeroporti, nel porto e nei confronti dei cittadini in generale che provengano da paesi europei che oggi sono oggetto di forte contagio” ha annunciato ieri il presidente della Regione, Luca Zaia. “Presenteremo questa ordinanza rapidamente – ha aggiunto –. Conto di firmarla alla volta di domani (oggi, OES), in modo che ci consenta di essere operativi già nei primi giorni della settimana con una campagna di tamponi aggressiva”. I controlli, ha precisato Zaia, “riguarderanno anche i viaggiatori che rientrano dalle vacanze, e non solo”. Nessuna ulteriore anticipazione al riguardo, ma la scelta resta evidentemente un segno tangibile della necessità ravvisata dalla Regione di alzare l’asticella nella stretta contro il dilagare della variante Delta.
LA MOBILITAZIONE La decisione impatta, evidentemente, anche sull’organizzazione della macchina sanitaria. L’Ulss 3 Serenissima, ad esempio, ha già definito il raddoppio del presidio tamponi al Marco Polo proprio in vista dell’ordinanza Zaia. Da cinque a dieci le linee di screening anti Covid per rafforzare i controlli sui passeggeri in arrivo dai paesi europei oggetto di forte contagio. “Saranno effettuati tamponi rapidi di terza generazione” informa l’Ulss 3 “oltre che alle partenze, anche agli arrivi. E verrà verificato in alternativa se il viaggiatore è già in possesso di un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti o del Green pass”. Ieri sono stati sottoposti a tampone 546 viaggiatori, coinvolti in 26 voli: 6 per la Francia, 4 per la Spagna, 6 per la Germania, uno per la Grecia, tre per la Gran Bretagna, uno per la Danimarca, uno per la Turchia, uno per gli Usa, uno per l’Austria, uno per la Svizzera e uno per il Lussemburgo. Nessuno è risultato positivo
IL Mattino di Padova