Oggi la Commissione Ue presenterà ai rappresentanti degli stati membri riuniti nello Scofcah (Comitato permanente per la catena alimentare e la salute degli animali) proposte per limitare l’utilizzo di tre insetticidi neonicotinoidi.
L’iniziativa del commissario alla salute e alle politiche dei consumatori Tonio Borg arriva dopo i risultati di uno studio Efsa (l’agenzia Ue per la sicurezza alimentare) che evidenziano rischi per le colonie di api legati all’impiego dei neonicotinoidi, nella cui classe ci sono prodotti usati in tutto il mondo. In due casi, il clothianidin e l’imidacloprid, l’Efsa ha rilevato «rischi acuti» per le api da miele. Il tema è stato discusso nell’ambito del Consiglio dei ministri agricoli su richiesta dei Paesi Bassi. «I tempi sono maturi per agire», ha annunciato Borg ai ministri agricoli a Bruxelles, ricordando che mentre «un bando generalizzato non è giustificato» vanno adottate norme vincolanti a livello Ue che seguano il «principio della proporzionalità». Oltre che prendere di mira prodotti specifici (thiamethoxam, clothianidin e imidacloprid) sembra che l’Esecutivo voglia proporre limitazioni nell’impiego dei neonicotinoidi su colture specifiche come mais, colza e girasole. Molto probabilmente nulla cambierà per patate, barbabietole e grano. Alcuni stati europei, come Italia, Francia, Germania e Slovenia già adottano misure restrittive su alcuni neonicotinoidi. «Il nostro paese già da quattro anni ha una normativa nazionale che segue la linea della cautela nell’impiego di questi principi attivi», ha chiosato il ministro Catania, «e, stando a quel che ci dicono gli operatori del settore, le ricadute sono positive». Germania, Austria, Polonia e Francia hanno appoggiato la richiesta olandese di agire imponendo restrizioni all’uso dei prodotti in questione, mentre altre delegazioni (Uk, Spagna e Ungheria) hanno chiesto approfondimenti.
ItaliaOggi – 31 gennaio 2013