Il settore agricolo europeo “può aspettarsi solo guadagni estremamente limitati dalle riduzioni tariffarie” degli Stati Uniti in seguito alla conclusione del Ttip, “a meno che non si affronti anche il tema delle barriere regolamentari e amministrative”. E’ quanto si legge in una sintesi dello studio su “Rischi e opportunità per il settore agroalimentare dell’Ue in relazione ad un possibile accordo commerciale Ue-Usa” realizzato da un team internazionale di ricercatori per la commissione agricoltura e sviluppo rurale del parlamento europeo. Secondo lo studio, un settore che potrebbe registrare un aumento dell’export verso gli USA in caso di accordo, è quello lattiero-caseario e potrebbero esserci benefici anche per i prodotti trasformati, vini e spiriti compresi, nonche’ zucchero e biodiesel, purche’ si verifichino certe condizioni di mercato. Invece, a dover affrontare una concorrenza agguerrita nel caso in cui la liberalizzazione del commercio con gli Usa fosse realizzata, c’e’ in primo luogo il settore bovino.
Secondo lo studio, il Ttip potrebbe avere “gravi conseguenze negative” per il settore delle vacche nutrici. Anche per etanolo, pollame e cereali (mais e grano di bassa qualita’) potrebbero esserci effetti negativi. Senza convergenza regolamentare, spiega lo studio, il Ttip sarebbe svantaggioso per tutte quelle produzioni in cui gli standard europei sono piu’ stringenti.
“Questo e’ particolarmente vero in riferimento all’uso degli organismi geneticamente modificati, ai pesticidi e alle misure di sicurezza alimentare per il settore della carne”, rileva il documento. D’altro canto, se si decidesse una armonizzazione delle regolamentazioni, allora il rischio sarebbe un appiattimento verso il basso degli standard, osserva lo studio, secondo il quale “sebbene le conseguenze in termini di sicurezza e protezione dei consumatori non vadano sovrastimate, ciò potrebbe comportare cambiamenti importanti nella legislazione comunitaria, mettendo in discussione il tradizionale principio di precauzione e di gestione del rischio su cui si basa attualmente il quadro di riferimento regolamentare dell’Ue”.
Intanto mercoledì 21 e giovedi 22 gennaio la commissione al Commercio internazionale discuterà il progetto su una nuova posizione sull’accordo transatlantico (TTIP) che includerà per la prima volta la risoluzione delle controversie tra investitore e Stato. Il documento di lavoro
Fonte Agrapress – 21 gennaio 2015