C’è il rischio che arrivi più carne infetta e malata sul mercato, magari dentro salsicce e torte, per via delle nuove normative europee, entrate in vigore dal 1 giugno, che modificano i controlli di sicurezza nei mattatoi. A lanciare l’allarme, come spiega la Bbc, sono gli ispettori di igiene, che prima nei macelli potevano aprire le carcasse dei maiali per verificare la presenza o meno di segni di malattia, mentre ora possono solo affidarsi ad un esame visivo. Secondo la Fsa (Food standard agency), l’ente inglese che controlla la sicurezza degli alimenti, con il nuovo sistema invece si evita il rischio che pericolosi batteri si diffondano. Ma per gli ispettori, come Ron Spellman, direttore generale della Comunità europea degli ispettori alimentari e la protezione dei consumatori e 30 anni di esperienza, con questa nuova regolamentazione il rischio è che non vengano rilevate parti malate dell’animale.
”L’anno scorso c’erano almeno 37mila teste di maiali con ascessi e lesioni tubercolari nei linfonodi della testa – spiega – Ora non si possono tagliare e non c’è modo di vedere questi piccoli ascessi e lesioni, senza tagliare i linfonodi”. La carne presa dalla testa dei maiali viene usata per fare il pasticcio di carne, salsicce a altri cibi lavorati.
Le nuove regole sono state scritte con la consulenza scientifica dell’Autorita’ europea per la sicurezza alimentare (Efsa), ma sono basate sulle raccomandazioni scientifiche dell’Fsa, secondo cui è migliore il controllo visivo per evitare contaminazioni crociate, tramite le azioni di toccare, tagliare e maneggiare le carni post mortem.
Come si ricorderà la Commissione europea con il Regolamento 219/2014, pubblicato in Gazzetta il 7 marzo, ha modificato il Regolamento (CE) n. 854/2004 in merito ai requisiti specifici per l’ispezione post mortem di animali della specie suina domestica. Il nuovo provvedimento comporta un adeguamento delle pratiche correnti sia per gli operatori del settore alimentare che per le autorità competenti e consente, pertanto, una applicazione differita al 1 giugno 2014. La modifica prende le mosse da uno specifico parere scientifico dell’Efsa sui rischi per la salute pubblica cui far fronte tramite l’ispezione delle carni suine. Secondo l’Agenzia europea la palpazione e l’incisione attualmente utilizzate nelle ispezioni post mortem devono essere omesse nei suini sottoposti a macellazione normale, perché il rischio di contaminazione microbica incrociata è più elevato del rischio associato ad un possibile ridotto rilevamento delle condizioni su cui si concentrano tali tecniche.
L’uso di tali tecniche manuali durante l’ispezione post mortem va limitato ai suini sospetti individuati, fra l’altro, mediante riconoscimento visivo delle pertinenti anomalie post mortem. Qualora i dati epidemiologici o di altra natura trasmessi dall’azienda di provenienza degli animali, le informazioni sulla catena alimentare o i risultati dell’ispezione ante mortem o del riconoscimento visivo post mortem delle pertinenti anomalie indichino possibili rischi per la salute pubblica o la salute e il benessere degli animali, il veterinario ufficiale deve anche avere la possibilità di decidere quali palpazioni e incisioni vadano effettuate nel corso dell’ispezione post mortem al fine di decidere se le carni sono idonee al consumo umano.
Testo raccolto da Sivemp Veneto – 19 giugno 2014