Anticolesterolo, antiossidanti… Su oltre 4 mila dichiarazioni pubblicizzate sulle etichette, solo 241 si basano su prove scientifiche. Lo dice la nuova lista degli scienziati dell’Efsa. I nutriceutici sono cibi a metà fra alimenti e prodotti farmaceutici. ma spesso dei loro effetti benefici mancano le evidenze.
Potrebbero avere vita breve le pubblicità dei 44 mila prodotti alimentari che, in etichetta, promettono benefici per la salute: dallo yogurt che rinforza le difese immunitarie alle uova che riducono il colesterolo, dal latte con vitamine e omega-3 alle bevande antiossidanti, e così via. L’Efsa, l’Agenzia europea per la sicurezza degli alimenti, è pronta a inviare al Parlamento europeo una lista delle dichiarazioni sulle etichette degli alimenti che sono davvero sostenute da evidenze scientifiche, lista che dovrà essere adottata dagli stati membri entro fine 2013.
La crescente diffusione di prodotti che vantano virtù salutari ha spinto l’Unione Europea, già nel 2006, a una prima regolamentazione. Per proteggere i consumatori l’Europa ha chiesto all’Efsa di verificare 4.637 dichiarazioni che accompagnano molti cibi. Di tutti gli effetti «benefici» vagliati, solo 241 risultano veritieri. Tra i bocciati: le proprietà antiossidanti degli estratti di semi di vite, i prodotti anticolesterolo a base di soia, le merendine che «aiutano la crescita» dei bambini.
Nel mirino ci sono soprattutto i microrganismi (probiotici) spesso pubblicizzati per potenziare le difese immunitarie. Di 74 prodotti ripresentati nel 2012, nessuno ha passato l’esame. Un esempio: la vitamina B6 contenuta in bevande e yogurt è importante, scrive l’Efsa, però non ci sono prove che manchi nella popolazione (bastano le vitamine già presenti in altri alimenti). «La fiducia dei consumatori può essere mantenuta solo se dietro le dichiarazioni c’è un beneficio reale sostenuto da prove» ribadiscono all’Efsa.
L’industria alimentare è già sul piede di guerra, e accusa l’Europa di equiparare i prodotti alimentari agli alti standard richiesti per i medicinali. Le ditte stanno finanziando studi scientifici per provare l’efficacia dei loro prodotti: il prezzo da pagare per rimanere nel settore dei «nutriceutici», superalimenti a metà strada tra i cibi e i prodotti farmaceutici.
Anticolesterolo. A vantare la capacità di ridurre il colesterolo sono yogurt e prodotti a base di soia. Antiossidanti Integratori con gli estratti di semi di vite affermano di combattere lo stress ossidativo delle cellule.
Difese immunitarie. Latticini arricchiti di vitamina B6 promettono di potenziare le difese immunitarie.
Panorama sanità – 15 febbraio 2013