Un sostanziale allentamento dei controlli con una riduzione dal 5 all’1% della dimensione del campione, e non più di una “visita” in azienda nel corso dello stesso anno. Lo ha promesso il commissario all’Agricoltura, l’irlandese Phil Hogan, ai ministri agricoli europei dopo che l’ultimo Consiglio agricolo ha confermato l’urgenza di una immediata semplificazione della riforma della Politica agricola comune (Pac).
I nuovi criteri di distribuzione dei sussidi agricoli comunitari hanno creato difficoltà agli Organismi pagatori di tutta Europa, Italia compresa; l’obiettivo di Bruxelles è di consentire agli Stati membri di avviare la riforma evitando penalità sugli aiuti Pac che potrebbero derivare da un’interpretazione troppo severa delle nuove regole.
Su questo aspetto, ha garantito il commissario, sarà presentato un primo pacchetto di misure entro metà dicembre. Per facilitare, nell’ambito dei controlli preliminari, la correzione delle domande senza far scattare le sanzioni a carico degli agricoltori.
All’inizio del 2016 sono previste ulteriori correzioni che riguarderanno i contestatissimi vincoli ambientali che gravano sulle imprese, dall’obbligo di diversificazione al nuovo set-aside che impone il ritiro dalla produzione di una piccola parte dei terreni aziendali da destinare a opere con valenza ambientale o paesaggistica. Anche in questo caso la parola d’ordine sarà semplificare. L’intero capitolo ambientale della riforma Pac era stato ideato più per rispondere all’esigenza di giustificare una parte del bilancio agricolo che per i suoi reali benefici sull’ambiente (per ammissione dello stesso ex commissario).
Sempre nei primi mesi del prossimo anno sono previsti interventi sugli aiuti accoppiati e sul regime per i giovani agricoltori, che prevede premi maggiorati e un trattamento di favore nell’accesso ai contributi dello sviluppo rurale.
Alessio Romeo – Il Sole 24 Ore – 21 novembre 2015