La lotta all’evasione «cambia passo». L’Agenzia delle entrate annuncia con una circolare la sua «nuova strategia» per «rivoluzionare i controlli fiscali ». Basta con i recuperi «solo formali o per importi esigui», definiti «uno spreco di energia ». Basta pure con «la caccia all’errore involontario e alle formalità ». Di qui in avanti solo «dialogo, trasparenza e approccio chiaro». La «lotta senza quartiere» si intensifica e viene però riservata «alle forme di evasione più gravi e alle frodi».
L’Agenzia riscopre dunque pure il volto umano, dopo che la sua direttrice Rossella Orlandi due mesi fa avvertiva, con una battuta, che «chi non collabora conoscerà il lato oscuro degli accertamenti ». Controlli che non spariscono del tutto, ma diventano meno invasivi e mirati. Mentre nuove energie si dirottano su frodi e grandi evasioni anche a livello internazionale, grazie all’incrocio delle banche dati arricchite di apporti dalle autorità fiscali estere.
Il nuovo modello organizzativo, varato dalle Entrate nell’ottobre 2015, dovrebbe essere in grado di innescare azioni antifrode sul territorio potenziate e simultanee: «L’azione non trascurerà chi per mestiere non si cura del corretto adempimento fiscale, ma agevola fenomeni contrari alla legge».
Continua poi «la stagione della trasparenza» e dunque della
compliance, il convincimento a pagare le tasse prima che scattino i controlli (il cosiddetto adempimento spontaneo). Anche per quest’anno l’Agenzia mette in conto di spedire lettere ai contribuenti che presentano «anomalie» nelle dichiarazioni fiscali. Molte partiranno entro dicembre, con un occhio alla dichiarazione Iva. Debutterà poi una «nuova comunicazione unica», anziché più lettere, riservata a persone fisiche e imprese individuali per le quali sono emersi dati incongruenti relativi ai redditi del 2012.
Il lavoro sulla voluntary disclosure, l’operazione di regolarizzazione fiscale dei capitali detenuti illegalmente all’estero, prosegue anche nel 2016 in termini di analisi e rilevazione statistica delle condotte evasive più diffuse. Con le imprese invece l’Agenzia punta a stipulare accordi preventivi per regolare in anticipo la tassazione di alcune operazioni. In questo senso, la cooperative compliance con le grandi imprese viene rafforzata.
Anche gli accertamenti sul valore di case o terreni saranno preceduti da confronti preventivi con il contribuente, che può dire la sua, e visite in loco. Mentre le presunzioni fissate dalla legge per assicurarsi l’entrata fiscale (ad esempio gli studi di settore) saranno applicate «secondo logiche di proporzionalità e ragionevolezza», ricorrendo «in via prioritaria» alla collaborazione.
Quest’anno infine «massima cura» al Terzo settore: nel mirino le false realtà non profit, specie quelle con sede legale all’estero.
Repubblica – 29 aprile 2016