Un appello a tutte le Pa centrali e locali. Che sa anche di monito. È quello che il ministro Pier Carlo Padoan ha inviato ai ministeri e alle altre amministrazioni pubbliche l’antivigilia di Natale per sollecitarle a proseguire nell’azione di contenimento delle spese e a consolidare la riduzione del debito pubblico. Parole contenute nella premessa del titolare dell’Economia che accompagna la circolare della Ragioneria generale dello Stato 23 dicembre 2015 n. 23 “Enti ed organismi pubblici – bilancio di previsione per l’esercizio 2016”.
Spunta intanto, in vista del Consiglio dei ministri che il 15 gennaio dovrebbe dare il via libera a una decina di decreti attuativi della delega Pa, l’ipotesi di un dlgs taglia-enti, per accorpare o eliminare piccoli organismi, ormai in disuso o in deficit cronico.
Le quattro pagine inviate alle Pa da Padoan partono dal riferimento al quadro macroeconomico che si «caratterizza per una ripresa seppur ancora modesta» e arrivano subito al punto. «Il consolidamento di bilancio resta un obiettivo essenziale», scrive il ministro che subito dopo sottolinea: per sostenere la ripresa ed evitare aumenti di tasse è «quanto mai indispensabile mantenere il debito pubblico (in rapporto al Pil) su un percorso di riduzione». Ricordando, a tal proposito, che il governo ha confermato «l’impegno a proseguire nell’azione di risanamento dei conti pubblici adeguandone il ritmo al quadro congiunturale».
«Anche se nel 2015 non sono arrivate nuove disposizioni che avranno un impatto diretto sui bilanci di previsione 2016 tutti gli enti – si raccomanda il titolare del Tesoro – tutte le Pa devono «ispirare comunque la propria azione a criteri volti principalmente al contenimento delle spese». Avanti con la spending review quindi, valutando «attentamente la possibilità di procedere ad un’oculata riduzione degli stanziamenti complessivi».
Fatte queste avvertenze generali il ministro rinvia al resto della circolare per il dettaglio degli adempimenti che le normative degli ultimi anni hanno imposto alle pubbliche amministrazioni (con tanto di quadro sinottico di tutte le misure da tenere a mente).?E che andranno rispettate sia sede di redazione dei preventivi 2016 sia per le eventuali variazioni da apportare ad anno in corso. Si va dagli indicatori di tempestività per il pagamento dei debiti verso i fornitori agli obblighi di trasparenza su incarichi e consulenze, dalle strette sulle partecipate a quelle su acquisti e immobili, dai vincoli sulle assunzioni al giro di vite su permessi e assenze.
Due i riferimenti espliciti nel testo. Il primo è rivolto alle asl e agli ospedali. Che dovranno considerare i vincoli introdotti dal “decreto enti locali” del giugno scorso sulla spesa per beni e servizi, dispositivi medici e farmaci. Il secondo agli istituti scolastici che dovranno fare i conti con le novità introdotte dalla “buona scuola”.?Fermo restando che – allo stesso modo delle soprintendenze – toccherà ai ministeri competenti (Miur o Mibact a seconda dei casi) stabilire le modalità per il raggiungimento dell’obiettivo di contenimento della spesa.
Nel ribadire che i rappresentanti del Mef vigileranno sull’osservanza da parte degli enti delle direttive fornite il ministro dell’Economia rivolge un invito finale (e generale) alla «fattiva collaborazione» affinché tutte le Pa interessate «osservino gli indirizzi impartiti finalizzati al consolidamento del processo di razionalizzazione della spesa pubblica». Chiudendo il suo intervento così come lo aveva iniziato.
Eugenio Bruno – Il Sole 24 Ore – 29 dicembre 2015