Il «taglio» del 5% deciso dal Governo per quanto riguarda i servizi in appalto collegati alla sanità, recepito dalla Giunta veneta e messo in pratica in queste settimane dai direttori generali delle Ulss, sarà al centro di un confronto tra le parti che si aprirà nei prossimi giorni presso la commissione sanità del Consiglio regionale.
È questo il risultato dell’incontro svoltosi ieri a palazzo Ferro-Fini che ha riunito attorno al tavolo i rappresentanti sindacali del settore servizi, il Presidente del Consiglio regionale Clodovaldo Ruffato, il presidente della commissione sanità Leonardo Padrin, il vice Claudio Sinigaglia e i capigruppo consiliari. «Il velocissimo adeguamento della Regione Veneto alle direttive della spending rewiew – hanno affermato Margherita Grigolato (Cgil) e Maurizia Rizzo (Cisl) – sta creando seri problemi occupazionali in un settore che complessivamente vede coinvolte circa 10 mila persone, per la stragrande maggioranza donne, impegnate nelle ditte in appalto che, nelle strutture sanitarie, si occupano di ristorazione, pulizie, lavanderia, assistenza tecnica». Le prime reazioni ai tagli nelle Ulss che già li hanno applicati – hanno spiegato le rappresentanti sindacali – si stanno traducendo o in riduzione degli orari di lavoro, il che significa diminuzione di stipendi già modesti, oppure in procedure di mobilità. Una situazione gravissima, che già coinvolge centinaia di persone e che è destinata a peggiorare in assenza di interventi». «La commissione sanità – hanno affermato dal canto loro Padrin e Sinigaglia – svolgerà alcune audizioni con l’obiettivo di verificare meglio la situazione settore per settore e ditta per ditta al fine di rimodulare i tagli».
Il Mattino di Padova – 20 settembre 2012