Rinviare e rivedere subito la Tares. Il Pd torna alla carica e con una lettera inviata al Governo Monti, chiede all’Esecutivo uscente di differire subito dal 1° luglio al prossimo 1° gennaio l’entrata in vigore della nuova Tassa su rifiuti e servizi. Non solo.
Da qui a fine anno il nuovo Parlamento, secondo i deputati del Partito democratico, dovrà rivedere le regole del prelievo nell’ambito di una revisione complessiva del federalismo municipale. La richiesta dei deputati La richiesta recapitata oggi a Monti da sedici deputati del Pd (Bratti, Baretta, Mariani, Sbrollini, De Menech, Gribaudo, Casellato, Ginato, Moretto, Crivellari, D’Arienzo, Zardini, Dal Moro, Benamati, Murer), su iniziativa di Simonetta Rubinato, sottolinea come la scadenza a luglio della prima rata, decisa dal Parlamento uscente, «rischia di avere ricadute negative in termini finanziari e gestionali su Comuni e gestori del servizio di raccolta rifiuti urbani». Cui si sommano quelli di un aumento del carico fiscale su famiglie e imprese. Come evidenziato oggi sulle pagine del Sole 24 Ore del Lunedì, infatti, il debutto della Tares fissato per il 1° luglio, oltre a prevedere una redistribuzione del tributo locale, finirà inevitabilmente per produrre un sostanziale aumento della tassazione su cittadini e imprese per oltre un miliardo. L’auspicio L’auspicio dei parlamentari è dunque quello che arrivi subito un decreto d’urgenza. E «tenuto conto del livello elevato della pressione fiscale e delle difficoltà di famiglie e imprese» – concludono i deputati Pd – l’auspicio è che l’istanza presentata a Plazzo Chigi «possa trovare positivo accoglimento viste anche le dichiarazioni recenti del premier Monti favorevoli alla possibilità di dare avvio ad un processo di riduzione della pressione fiscale».
Il Sole 24 Ore – 19 marzo 2013