Rischio di aumenti in zona Cesarini per la Tasi, e nuovi rincari per l’Imu e le addizionali Irpef. La Commissione Bilancio del Senato ha approvato ieri un emendamento alla legge di Stabilità che rende legittime le delibere approvate dai municipi dopo il vecchio limite fissato al 30 luglio di quest’anno e dispone che gli aumenti deliberati dai Comuni entro il 30 settembre sono validi a tutti gli effetti.
La Cgia di Mestre calcola che i Comuni che si trovano nella condizione di aver varato aumenti, fino ad oggi congelati, e che con la norma approvata diventano operativi, sono 1.884 mentre solo 192 Municipi non hanno messo mano alle aliquote.
L’intervento farà sentire i propri effetti fin dal pagamento della prossima rata a saldo del 16 dicembre della Tasi e dell’Imu quando i contribuenti dovranno tenere conto anche dei rincari giunti nei due mesi di agosto e settembre. L’aumento (solo in pochissimi casi le aliquote sono state ridotte) ha rappresentato anche l’ultima occasione per i Comuni di mettere mano alle aliquote sulla casa e Irpef: giacché dal prossimo anno la Tasi sulla prima casa non si pagherà più mentre Imu e addizionali saranno congelate ai livelli di quest’anno come è indicato dalla legge di stabilità.
Sul fronte europeo, dove è atteso il verdetto sulla legge di stabilità, scende in campo Renzi che da la Valletta rilancia: «Non vedo particolari problemi con la Commissione Europea, abbiamo rispettao le regole del gioco». Nel dibattito si inserisce Berlusconi che dice che voterà sì all’abolizione della Tasi sulla prima casa e «no» al complesso della legge.
L’esame in Commissione al Senato va intanto avanti con l’obiettivo di votare la fiducia in aula del Senato presumibilmente il 20 novembre, mentre il governo ha deciso di concentrare tutti gli emendamenti all’esame della Camera. «Risolveremo solo la questione Sud al Senato», ha detto ieri il sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta.
Tra le misure approvate ieri anche il raddoppio del tetto del bonus mobili, per le giovani coppie che acquistano casa. La Commissione Bilancio ha approvato un emendamento del Pd alla legge di stabilità che porta il tetto della detrazione Irpef del 50 per cento dagli 8.000 euro previsti dal testo originario della manovra fino a 16.000 euro. Lo stesso trattamento non è stato tuttavia non sarà esteso alle coppie in affitto, perché un emendamento della minoranza Pd, Ricchiuti e Ruta, è stato bocciato, con coda polemica: «Non capiamo perché il governo non privilegia i meno fortunati», hanno dichiarato i due parlamentari.
Si definisce intanto il quadro, almeno al Senato, dei due temi più discussi: ulteriori alleggerimenti della Tasi e il contante. L’orientamento è quello di esentare dal pagamento della Tasi i soci o assegnatari di case popolari e cooperative a proprietà indivisa. Mentre resta in coda l’esenzione Tasi per figli e genitori in comodato d’uso e sembra non concretizzarsi quella per separati e divorziati. Il governo intano ha posto la fiducia, a causa dell’ostruzionismo del M5S sul decreto che proroga la voluntary disclosure ed evita il raddoppio dei termini di accertamento. Obiettovo: 3,5 miliardi di gettito aggiuntivo.
Repubblica – 13 novembre 2015