La Regione Sardegna ha approvato il 2 luglio una delibera di indirizzo “Disposizioni urgenti per l’eradicazione della peste suina africana” che crea unità di missione guidata da un comitato ristretto di indirizzo che coinvolge tre assessorati (Agricoltura, Sanità e Ambiente) che sarà coordinato dal presidente. La delibera
L’Unità di Missione, entro venti giorni dall’istituzione presenta al Comitato d’indirizzo ristretto, per la successiva approvazione in Giunta, un piano operativo denominato “Piano di azione straordinario”, che, secondo l’assessore all’Agricoltura Falchi “visti i fallimenti passati, dovrà contenere elementi fortemente innovativi. Per esempio dovrà accompagnare gli allevatori che ancora praticano il pascolo brado verso la legalizzazione della loro attività. Dovrà spiegare loro la convenienza anche economica, di quella scelta. Non basta una politica repressiva”. Infatti, oltre a tutti gli strumenti di coordinamento e di controllo del reale abbattimento degli animali infetti, il piano dovrà definire le premialità per gli allevamenti con elevata e certificata biosicurezza.
“E’ ormai risaputo che in Sardegna ciò che impedisce l’eradicazione della PSA, è l’allevamento illegale dei maiali mantenuti allo stato brado e la continua promiscuità con i cinghiali. Poco hanno potuto fare i controlli clinici, sierologici, anagrafici, sulla biosicurezza e sul benessere animale, eseguiti più volte, dai veterinari sui circa – Afferma il Segretario Regionale di SIVeMP Sardegna, Angela Vacca – 17 mila allevamenti censiti, a fronte di migliaia di maiali di allevamenti clandestini e incontrollati, tenuti al pascolo brado, veri responsabili della conservazione del virus, anche grazie al continuo contatto con i cinghiali con i quali condividono l’habitat.
In passato – prosegue Vacca – gli interventi di contrasto all’allevamento illegale dei suini, non hanno prodotto i risultati sperati; l’auspicio è che oggi si intervenga con maggiore determinazione, ma sopratutto che si chiariscano in modo certo, le risorse da mettere in campo, gli obiettivi da raggiungere, tempi, ruoli e le responsabilità di chi è chiamato ad intervenire. Ci si attende che la sinergia tra gli Assessorati alla Sanità, all’Agricoltura e all’ambiente dia un forte impulso alla soluzione dell’annoso problema.
4 luglio 2014