Tavolo Usl 2 e sindacati. Pronto soccorso, boom di accessi. Il nodo del personale
Al pronto soccorso dell’ospedale di Treviso, quindicimila utenti in più in tre anni si fanno sentire. Nel 2014 gli accessi erano 89 mila e sono passati lo scorso anno a 105 mila: un boom al quale bisogna rispondere coi servizi ma anche con personale ospedaliero, oggi sottoposto a turni logoranti, affaticato e oberato di lavoro. E fra poco arriverà la Cittadella della Salute, il maxi progetto di finanza per allargare il Ca’ Foncello: anche sugli appalti vanno accesi i riflettori per affrontare il futuro della sanità trevigiana. Usl 2 e i sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno istituito un tavolo di confronto permanente a titolo informativo, consultivo e propositivo, per condividere le politiche socio sanitarie in uno speciale «osservatorio» nel quale analizzare i problemi e studiare interventi. L’attenzione è focalizzata sulla riorganizzazione della rete ospedaliera e distrettuale alla luce della riforma regionale e della programmazione socio sanitaria. E poi medicine di gruppo integrate, relazioni con i medici e pediatri convenzionati, servizi per anziani e disabili, sponsorizzazioni con partner pubblici e privati mirate. «Ci attende una riforma copernicana, dobbiamo accompagnare i mutamenti – sottolinea il dg dell’Usl 2 Francesco Benazzi -. Centrale è il ruolo dei nostri collaboratori, il loro lavoro è intenso e in aumento. Dovremo riformare in modo moderno i servizi e trovare nuove forme organizzative in base alle esigenze». Chiedono garanzie e sicurezze i sindacati: «A partire dagli appalti, dal territorio e dal lavoro, per prevenire tensioni» precisano Giacomo Vendrame, Cgil, e Rudy Roffarè, Cisl. Protocolli specifici sono già avviati: «Per il rispetto delle liste d’attesa – spiega Paolino Barbiero, Spi Cgil – e per le dimissioni protette dei nostri anziani». (s.ma.)
CORRIERE DEL VENETO – Venerdì, 20 aprile 2018