Si tratta di Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Piemonte, province autonome di Trento e Bolzano, Puglia e Veneto. Aumentano anche i posti occupati in altri reparti.
Terapie intensive, si ricomincia a soffrire. Dopo i progressi delle scorse settimane, torna ad aumentare il numero di regioni che supera il livello d’allerta per i posti occupati da pazienti Covid in terapia intensiva: la soglia fissata dal ministero si attesta infatti al 30% e corrisponde alla media nazionale, ma a superare questa soglia sono al momento nove regioni, ovvero tre in più rispetto a una settimana fa. Sono Emilia Romagna (31%), Friuli Venezia Giulia (35%), Lazio (32%), Lombardia (38%), Piemonte (31%), Provincia autonoma di Bolzano (35%), Provincia autonoma di Trento (50%), Puglia (33%) e Veneto (37%).
Per quanto riguarda i posti occupati nei reparti di medicina, pneumologia e malattie infettive, la soglia limite è stata individuata dal ministero al 40%. A livello nazionale siamo ancora intorno al 36%. Ma anche in questo caso, secondo i dati dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas) relativi al 6 gennaio, sono nove, una in più rispetto a una settimana fa, le regioni oltre soglia: Emilia Romagna (44%), Friuli Venezia Giulia (51%), Lazio (44%), Liguria (41%), Marche (44%), Piemonte (48%), Provincia autonoma di Bolzano (44%), Provincia autonoma di Trento (59%) e Veneto (44%).