Terremoto Emilia: 200 veterinari pubblici in campo per curare gli animali e controllare la filiera alimentare
Dalla gestione degli allevamenti al controllo della filiera alimentare, dalla riattivazione degli impianti di mungitura e macellazione alla salvaguardia degli animali da compagnia, dalla sicurezza igienica delle mense allestite nei campi per migliaia di sfollati alla gestione dei canili dove mantenere in condizioni dignitose gli animali randagi. Anche i circa 200 veterinari pubblici delle asl di Ferrara, Modena e Reggio Emilia hanno il loro carico di lavoro in queste ore in cui l’emergenza continua. «Tra le priorità che vengono affrontate – spiega Gabriele Squintani, responsabile del servizio veterinario e igiene della Regione – la salvaguardia degli allevamenti per rimediare ai crolli»
«Gli animali vanno messi in sicurezza, alimentati, va salvaguardata la mungitura, il latte prodotto custodito in altri luoghi, va assicurata l’igiene dell’acqua, rimessi in piedi i silos. Cosi’ anche operiamo per il salvataggio e il controllo della filiera degli alimenti come i formaggi stagionati, visto che sono crollate le stadere di numerosi capannoni per centinaia di migliaia di forme; ma ci sono alimenti che potrebbero aver subito danni per l’interruzione della catena di conservazione. Inoltre ci sono piu’ di 20 stabilimenti per la produzione di alimenti oltre ai caseifici che sono stati danneggiati».
Nel Ferrarese Squintani segnala anche il fenomeno della moria di pesci nei canali e nel Po che si sta spostando verso l’Adriatico. ”E come accade in questi momenti di emergenza anche per i veterinari e’ scattata la rete della solidarieta’ – afferma Aldo Grasselli, segretario nazionale del sindacato che riunisce i 5500 veterinari pubblici che operano nella penisola. Appena dopo la prima scossa del 20 maggio e’ stato attivato il gruppo di esperti che operano durante le emergenze. Una rete di allerta che e’ nata – spiega – dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980, proprio ad opera dei veterinari emiliani che per primi arrivarono a sostenere le esigenze della popolazione campana». «E anche in questo caso – conferma Squintani – sono numerosissimi i professionisti che hanno raccolto l’appello da tutta Italia e si sono resi disponibili con noi e la protezione civile».
Ansa – 2 giugno 2012