Oltre 200 esperti internazionali appartenenti alla Rete scientifica dell’Organizzazione mondiale per la salute animale (OIE), in rappresentanza dei 296 centri di riferimento dell’OIE, hanno riaffermato il loro impegno a diffondere costantemente nuovi dati scientifici, e sostenere la precisione e la robustezza scientifica della pubblicazioni dell’OIE attraverso contributi diretti o peer review. L’impegno è stato confermato nel corso della Conferenza mondiale dell’OIE, tenutasi dal 14 al 16 ottobre a Seoul, in Corea.
“La necessità di poter contare su competenze e consulenze scientifiche è in costante aumento, così come il ricorso alla nostra rete di eccellenza, unica al mondo” ha sottolineato il dottor Bernard Vallat, Direttore Generale dell’OIE.
Oltre a promuovere ulteriormente la messa in rete dei centri di riferimento dell’OIE, la conferenza si è focalizzata sui nuovi strumenti utili alla promozione e allo scambio di conoscenze, necessari per rafforzare le capacità di diagnosi e migliorare continuamente la risposta alle attuali e future minacce sanitarie in tutto il mondo. In questo contesto, la conferenza ha lanciato una nuova strategia che si basa su una piattaforma mondiale relativa a un patogeno genotipo, e un nuovo meccanismo per la diffusione tempestiva di nuovi metodi di rilevazione e controllo delle malattie nei 180 paesi membri dell’OIE.
Cresciuta notevolmente nel corso degli anni, la rete mondiale dell’OIE sostiene, su base volontaria e a titolo gratuito, lo sviluppo e l’eccellenza delle scienze relative alla salute e al benessere degli animali, oltre che ai servizi di sanità pubblica veterinaria. Assicura il fondamento scientifico delle norme e delle linee guida adottate dai paesi membri dell’OIE, ed è riconosciuta come riferimento intergovernativo per i metodi di controllo delle malattie e del benessere degli animali di tutto il mondo.
Ad oggi comprende 247 laboratori di riferimento in 38 paesi che si occupano di 117 malattie; inoltre si avvale della collaborazione di ulteriori 49 centri presenti in 26 paesi.
“Rafforzando le capacità dei laboratori veterinari nazionali, si rafforza la comunità scientifica veterinaria; è questa la chiave per affrontare le sfide del futuro” ha detto Vallat “Ecco perché dal 2006, l’OIE ha sviluppato un programma di gemellaggio tra i laboratori di riferimento dell’OIE esistenti e i centri che collaborano o che sono candidati ad entrare nella rete. Questo programma permette a più Stati di fornire centri di riferimento alla rete OIE, e di sviluppare metodi diagnostici di laboratorio più appropriati”.
Fonte WattAgNet (da Unaitalia) – 22 ottobre 2014