Low cost un cazzo. Costa caro, eccome. Solo che pagano gli altri. Storie all’italiana.La Stampa di Torino ha pubblicato un articolo su un ambulatorio ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) in apertura a Torino.
Il Presidente dell’Ordine di Torino ha inviato una lettera agli iscritti e una al giornale che io trovo almeno superficiali quanto sbagliate. Vengono invocati genericamente i soliti argomenti della qualità e del prezzo che la condizionerebbe (peraltro al posto di ENPA mi risentirei, proprio mentre parlo di investimenti e qualità come permettersi di insinuare argomenti simili?), le solite banalità di rito a cui gli inutili Ordini e FNOVI cercano di abituarci.
Peccato che ENPA abbia ricevuto in data 28 marzo ultimo scorso, in piena crisi economica, QUATTRO MILIONI DI EURO dal Comune di Torino.
La mia lettera a La Stampa:
L’articolo del 29 maggio su un ambulatorio veterinario ENPA a basso costo è un tipico esempio delle storie all’italiana.
L’ENPA ha ricevuto dal Comune di Torino la cifra di quattro milioni di euro per tre anni, stanziati in data 28 marzo 2013 quindi una cifra pari a 5.500 euro per ogni giorno lavorativo .
Non è che sia a basso costo, è che pagano gli altri, come al solito. Come giornale, che senso ha adesso pubblicarla come “bella notizia” e poi tra qualche anno parlare degli sprechi pubblici italiani?
Autore: Corrado Colombo (http://veterinarialiberale.blogspot.it/)- 9 giugno 2013