I casi più gravi vengono curati a Torino. Magazziniere di Moncalieri in rianimazione alle Molinette. La moglie: «Da giorni aveva una febbre fortissima malgrado i farmaci»
Torna l’allarme «suina» in Piemonte. Un uomo di 41 anni di Moncalieri è ricoverato da ieri pomeriggio in rianimazione alle Molinette, contagiato dalla forma più aggressiva del virus dell’influenza A/H1N1. Giuliano Domenino, magazziniere in una concessionaria auto sempre di Moncalieri, si era presentato domenica scorsa al pronto soccorso dell’ospedale Santa Croce con febbre altissima che da alcuni giorni non riusciva a far scendere malgrado antipiretici e antibiotici presi contro una sospetta bronchite. «Inutili i farmaci prescritti dal medico di famiglia – racconta la moglie -: la temperatura non è mai andata al di sotto dei 38 gradi e mezzo». Fumatore, ma senza altri particolari fattori di rischio, l’uomo è peggiorato fino alle prime difficoltà respiratorie: nella notte fra domenica e lunedì i medici del Santa Croce hanno deciso di addormentarlo e trasferirlo in rianimazione, da dove ieri è stato portato alle Molinette: qui l’équipe del professor Marco Ranieri ha deciso di sottoporlo alla circolazione sanguigna extracorporea (l’Ecmo) per consentire all’organismo di risparmiare il massimo delle energie vitali. La stessa tecnica aveva infatti già consentito in passato di salvare la vita ad altri pazienti in condizioni altrettanto o più gravi delle sue. Prognosi riservata I medici non si sbilanciano, la prognosi resta riservata, anche se un primo segnale che lascia sperare c’è: da quando l’uomo è sostenuto dalla macchina dell’Ecmo le sue condizioni sembrano essersi stabilizzate. Nessun peggioramento è stato più notato nelle ultime ore, «il che è un buon segno», sostengono i medici. Resta il mistero sull’origine del contagio: «Due settimane fa – racconta sempre la moglie, di fronte al reparto di Rianimazione delle Molinette – anche io e nostra figlia abbiamo avuto qualche linea di febbre. Ma mai così alta come quella raggiunta da Giuliano, e senza altri sintomi». Alcuni giorni fa, sempre alle Molinette, era già stata ricoverata nella rianimazione universitaria del professor Ranieri una donna con un sospetto contagio da A/H1N1, ma gli esami avevano poi escluso la «suina». Stavolta la diagnosi è invece certa, fatta nei laboratori dell’ospedale per malattie infettive Amedeo di Savoia. Giuliano Domenino è ora assistito dal dottor Rosario Urbino. Per il momento non c’è alcuna emergenza, né misure particolare di sicurezza o profilassi a cui sottoporre i colleghi di lavoro del magazziniere. Per Domenino invece, si potrà soltanto aspettare: saranno decisive le prossime ore. Il picco dell’influenza Ovunque, in Italia, si va intanto verso il picco di influenza: nella settimana appena trascorsa sono stati registrati 600 mila nuovi casi (60 mila in Piemonte), che portano a 3 milioni il numero complessivo di malati, 355 mila solo nella nostra regione. «Il livello di incidenza – dicono gli epidemiologi – continua a crescere, alimentato soprattutto da bambini e ragazzi nella fascia di età 5-14 anni. Non ci si discosta, in ogni caso, dall’anno precedente: «La curva epidemica è per ora sovrapponibile a quello della passata stagione influenzale».
La Stampa – 8 febbraio 2013