Cerea. L’animale di tre quintali è scappato dall’allevamento Lanza terminando la sua scorribanda ad Angiari. E’ stato abbattuto dopo che si sono rivelati inutili i tentativi fatti per catturarlo con veterinari e polizia provinciale
Animata corrida di cinque ore sulle strade di Cerea e Angiari. Ieri mattina, poco dopo le 9.30, un toro è scappato dall’allevamento dell’azienda agricola dei fratelli Nicola e Matteo Lanza, in via Palesella, nell’omonima frazione ceretana. L’animale, del peso di oltre tre quintali, è riuscito a liberarsi durante il trasferimento da una stalla all’altra. Quindi, dopo aver oltrepassato uno steccato, si è dato alla fuga costeggiando la Transpolesana, a quell’ora già abbastanza trafficata. Fortuna ha però voluto che il toro anon abbia invaso la superstrada, altrimenti avrebbe messo a serio rischio la circolazione e l’incolumità degli automobilisti. La bestia ha infatti percorso circa tre chilometri finendo la sua scorribanda in alcuni campi del Comune di Angiari, in via Guasti. I proprietari hanno braccato e poi sorvegliato l’animale con difficoltà a causa della nebbia molto bassa che non garantiva una buona visibilità. Uno dei due allevatori, a bordo di un trattore, è poi entrato nel campo e da quella postazione ha sorvegliato per diverse ore il toro in attesa dell’arrivo del veterinario dell’Ulss 21 e della polizia provinciale. Nel frattempo, una pattuglia dei carabinieri di Legnago sorvegliava il traffico, allontanando l’animale a colpi di sirena nei momenti in cui sembrava avvicinarsi troppo alla strada mettendo in pericolo la viabilità. Il veterinario ha quindi preparato una dose di cinque centimetri cubici di «Rompun», un potente anestetico da sparare sull’animale in modo da intorpidirlo e riuscire a riportarlo all’allevamento. Armata di fucile, una guardia provinciale si è inoltrata in mezzo ai campi per riuscire ad avvicinarsi alla bestia quel tanto da poter sparare la siringa di anestetico. Una missione rivelatasi più complicata del previsto dato che l’animale continuava ad allontanarsi. Finalmente, dopo diverse ore, la siringa è andata a segno conficcandosi nella carne dell’animale. L’anestetico avrebbe dovuto fare effetto nel giro di una ventina una minuti, dopodiché il toro sarebbe stato preso al laccio, caricato su un carro bestiame e riportato all’allevamento. I fatti, invece, si sono svolti in maniera ben diversa dalle intenzioni iniziali. Nonostante l’anestetico e l’evidente barcollamento, l’animale non si è lasciato catturare con la corda, rendendo pericolose le operazioni. Un secondo veterinario dell’Ulss 21, subentrato alla collega, ha quindi autorizzato i proprietari della bestia ad abbattere il toro. Un cacciatore, contattato direttamente dai Lanza, è arrivato sul posto e alle 14.30, con tre colpi di fucile, ha ucciso l’animale.
Francesco Scuderi – L’Arena – 23 dicembre 2012